5 migliori auto a trazione integrale

In questa classifica non intendiamo esprimere giudizi su quale sia tecnicamente la miglior trazione integrale esistente, ma intendiamo offrire un panorama su quanto il mercato offre tenendo in considerazione anche le caratteristiche dell’auto. Cioè, una trazione integrale buona viene premiata maggiormente se installata su una macchina che offre qualche caratteristica prettamente automobilistica oppure un rapporto qualità prezzo valido, rispetto magari ad una trazione integrale tecnicamente eccellente ma installata su un veicolo con allestimento base e privo di altri importanti accessori.

1) Fiat Panda Cross: Rispetto alla Panda 4×4, la nuova Fiat Panda Cross vanta migliori angoli d’attacco e di uscita (24° e 34°) e anche di dosso (+1°), ed è l’unica vettura di dimensioni così contenute ad essere dotata della trazione integrale Torque on demand, che si avvale di due differenziali e di un giunto controllato elettronicamente, e della funzione Electronic Locking Differential che migliora la guida e lo spunto in partenza su percorsi a scarsa aderenza. Panda Cross 4X4 offre anche il selettore di modalità che consente agli amanti del fuoristrada di poter ottimizzare l’utilizzo della trazione integrale a seconda delle condizioni di guida, scegliendo fra tre opzioni: Auto, Off-road e Hill Descent Control.

2) Subaru Outback: station wagon dall’assetto rialzato e dotata di trazione integrale 4×4, evoluzione del precedente modello in termini di comfort, qualità percepita e sicurezza. Design più nuovo e muscoloso accentuato da dimensioni esterne maggiori. Due i motori abbinati alla trazione integrale 4×4: 2.0 turbodiesel da 150 CV e 2.5 benzina da 175 CV. Per entrambe le versioni la trasmissione è a variazione continua (Lineatronic) con sette rapporti virtuali selezionabili dal guidatore attraverso i comandi al volante.

3) Toyota Rav 4: Rav4 nasce come un modello esclusivamente a trazione integrale, nonostante ultimamente viene proposto anche con sola trazione anteriore. Il suo DNA è però tipicamente fuoristradistico e infatti è nella versione integrale che si riesce ad apprezzare al meglio la guida. Alcuni parametri, come la discreta altezza minima da terra, gli sbalzi contenuti e un resistente rivestimento in resina che avvolge l’intera struttura del veicolo, passaruota compresi, ne testimoniano la vocazione.

4) Audi A5n Sportback: il marchio coi 4 anelli persegue il filone intrapreso proponendo le versioni “Quattro” equipaggiate di serie con la trazione integrale 4×4 (che troviamo anche si Audi A3 ad esempio). Un sistema simile è quello impiegato dalla Volkswagen (chiamato 4Motion).

5) Bmw Serie 5 GT: monta il sistema Xdrive che non ha il terzo differenziale centrale come ad esempio il precedente di Audi, ma ha un ripartitore di coppia basato su frizioni a lamelle con la gestione elettronica. Il sistema è cosiddetto attivo, nel senso che va a leggere costantemente l’assetto dell’auto mettendole in relazione con lo stile guida del conducente, distribuendo la coppia in maniera ottimale.

Ottimo sistema è anche il 4Matic di Mercedes.

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