Come funzionano le auto ibride?

Un veicolo a propulsione ibrida, comunemente solo chiamato ibrido, è caratterizzato per l’associazione di due tipologie differenti di propulsione, che generalmente sono un motore termico ed uno elettrico. I due propulsori coesistono, in quanto il motore a combustione trasforma l’energia chimica del combustibile, mentre il motore elettrico converte l’energia, lavorando in trazione e generazione e facendo si che, anche in frenata e nei rallentamenti il veicolo accumuli energia.

Il sistema ibrido accumula energia mediante l’impiego di batteria con densità energetica inferiori a quelle del carburante impiegato. In funzione dell’ibridazione (ovvero del rapporto tra motore termico e motore elettrico), il veicolo può essere considerato:

  • full hybrid: permettendo l’uso in modalità completamente elettrica in funzione dell’autonomia delle batterie;
  • mild hybrid: dove il funzionamento elettrico non può seguire un ciclo completo di funzionamento;
  • minimal hybrid: dove la percorrenza in ibridazione è minima.

In funzione del tipo di ibridazione dell’auto, questa si distingue per essere ibrida parallela o ibrida di serie: nel primo caso tutti e due i motori forniscono coppia alle ruote, mentre nel secondo il motore termico serve solo a generare corrente per la funzione del motore elettrico: ogni energia superflua è usata dal sistema per ricaricare le batterie.

Questo tipo di utilizzo è stato fatto proprio in prima istanza da Toyota con la Prius, per diffondersi sempre di più nel mercato e venire impiegato ad oggi anche in vettura ad altissime prestazioni come la Ferrari LaFerrari e la McClaren P1, le quali coniugano prestazioni elevatissime a consumi ed emissioni molto ridotte.

Mirko Fabbian

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