Parcheggiatori abusivi: multe e sanzioni

Parcheggiatori abusivi: chi sono, cosa fanno e perché. Tutto quello che c’è da sapere sui guardiani dei parcheggi e a quali sanzioni vanno incontro.

Negli ultimi il fenomeno dei cosiddetti “guardiamacchine”, altro nome per definire i parcheggiatori abusivi, si è diffuso a macchia d’olio, forse anche per la mancanza di aree di sosta a medio e lungo termine. Tuttavia, lo scorso 21 aprile è stata approvata la modifica al comma 15 bis dell’articolo 7 del Codice della Strada, che prevede una sanzione di 1.000 Euro per i parcheggiatori abusivi. Il decreto di sicurezza ha inoltre introdotto il concetto di recidiva: se il trasgressore viene multato per la seconda volta, l’importo della sanzione raddoppia o se nell’attività di parcheggiatore vengono coinvolti ragazzi minorenni. In entrambi i casi, vale l’obbligo di confisca delle somme percepite illegalmente.

Questa decisione è stata presa proprio per far fronte al dilagare di questo fenomeno che viene concepito come un’attività lavorativa da persone in cerca di occupazione. Inizialmente, la sanzione prevista per questo tipo di trasgressione ammontava a 772 Euro, con le conseguenze che si possono ben immaginare.

I soggetti che ricorrono a questa attività, aiutano gli automobilisti a trovare il parcheggio dietro pagamento della “tariffa” da loro stabilita. In questo modo, riescono a garantire un’entrata pulita, senza dover riconoscere alcun contributo all’erario. Molti sono i pareri contrastanti sull’efficacia di un simile provvedimento legislativo. Quale scopo riveste la multa se poi i parcheggiatori abusivi non hanno denaro disponibile per poterle pagare? Molto probabilmente, una decisione alternativa potrebbe garantire, al contempo, lo stesso servizio agli automobilisti che impazziscono per trovare un parcheggio e una forma di guadagno per queste persone che cercano disperatamente un lavoro. Il pensiero di attuare un decreto di questa portata è sicuramente necessario e indispensabile, ma sarebbe anche necessario responsabilizzare le persone, proiettandole in una società civile, nel pieno rispetto delle regole.

Scritto da Roberto Spigarelli
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