Cos’è il lunotto termico della macchina: anteriore, posteriore, adesivo e spia

Cos'è il lunotto termico della macchina? Anteriore, posteriore e addirittura adesivo, la sua utilità si fa sentire in ogni stagione. Ma qual è la sua spia?

E’ presente in ogni auto e nel corso degli anni la sua evoluzione e automatizzazione ha consentito un notevole risparmio energetico: il lunotto termico.

Per lunotto, nell’accezione estesa della parola, si intende spesso anche il piano interno sottostante, più propriamente identificabile come capelliera.

Cos’è il lunotto termico della macchina: anteriore, posteriore e adesivo

La voce entra nei vocabolari italiani nel 1956, italianizzando il termine francese “lunette arriere”, con evidente derivazione da “luna”, questo in virtù della sua forma a mezzaluna, tonda a volte ellittica, e veniva realizzata fino agli anni cinquanta in questa forma, tale apertura. Derivazioni di lunotto sono state poi altre definizioni come “tergilunotto” e “lunotto termico“, ovvero la medesima finestratura dotata di “resistenze elettriche”, inserite o applicate, con la funzione di evitare fenomeni di condensa interna.

Inizialmente veniva concepito con vetro fisso, con lo scopo di consentire la visuale posteriore, negli ultimi decenni viene, su alcune vetture, dotato di appositi meccanismi che ne consentono l’apertura (ad anta o a ghigliottina) per migliorare l’accessibilità al vano bagagli.

Il lunotto termico automatico si distingue da quello tradizionale per il fatto di provvedere allo sbrinamento ed al disappannamento in maniera del tutto automatica. Risolvendo così tre problematiche:

  • Garantire visibilità in qualsiasi condizione
  • Ridurre al minimo il consumo di energia
  • Sbrinare più rapidamente

Le funzioni del lunotto termico sono:

  • disappannamento interno
  • sbrinamento esterno

Il vantaggio consiste nell’avere sempre un ottima visibilità posteriore. Ma ancora più importante è il risparmio di energia: la capacità di mantenere sempre costante la temperatura del lunotto in maniera tale da avere la minima condensa possibile. Tutto ciò significa spendere meno energia soprattutto per via latente attraverso l’evaporazione dell’acqua. In totale il risparmio di energia arriva al 43,3%. Il lunotto viene direttamente alimentato dalla batteria tramite il relais di potenza.

Resistenze elettriche

Quando parliamo di resistenza elettrica è una grandezza fisica scalare che misura la tendenza di un corpo ad opporsi al passaggio di una corrente elettrica, nel momento in cui viene sottoposto ad una tensione elettrica. Questa opposizione nasce e dipende dal materiale con cui è realizzato, dalle sue dimensioni e dalla sua temperatura. L’effetto del passaggio della corrente in un conduttore è rappresentato dal suo riscaldamento.

Dalla potenza totale del lunotto si ricava la resistenza totale della rete elettrica. Dalla resistenza totale e dalla lunghezza dei fili si ottiene una sezione complessiva della rete riscaldante. Barre di connessione collegano le singole resistenze. Tali barre vengono stampate insieme alle resistenze stesse. Nel caso di lunotti incollati alla carrozzeria, il collettore d’argento è sovrapposto.

Tale collettore, al fine di assicurare un contatto smalto – adesivo anche sulla zona coperta d’argento, non è a superficie continua ma bucherellato. Ne consegue un risultato, che può essere applicato anche a quei lunotti che non sono incollati, in virtù anche delle caratteristiche estetiche che conferisce l’insieme. Su ciascuna barra di connessione viene saldato, in posizione appropriata, un capo – corda, che viene collegato all’impianto elettrico della vettura.

Riscaldamento del vetro della macchina

Come si è detto, quando parliamo di lunotto termico intendiamo una lastra di cristallo temprato, sulla cui superficie interna vengono applicate, delle resistenze elettriche filiformi. Sono anche dette resistenze, e vengono alimentate dall’impianto elettrico della vettura. La sua funzione è quella di assicurare lo sbrinamento e il disappannamento di quella parte del lunotto ad essa interessata.

Per sciogliere il ghiaccio oppure la condensa depositata sul lunotto dell’auto si può ricorrere al sistema di sbrinamento tramite una serie di resistenze collocate sul vetro o al suo interno.

Lo sbrinamento dei vetri si ottiene prima di tutto tramite la diffusione di aria calda, che proviene dall’impianto di riscaldamento del veicolo. L’aria fresca, a seguito del riscaldamento, viene spedita contro i vetri da alcune ventole, che possono avere diverse forme. Molte volte quest’aria viene deumidificata preventivamente, grazie al climatizzatore del veicolo. E’ proprio la deumidificazione dell’aria a rendere lo sbrinamento dei vetri più veloce, in quanto il vapore acqueo viene assorbito dall’aria secca, che ha intrinsecamente questa capacità. Prelevando potenza dall’impianto elettrico della vettura si ottiene il riscaldamento del vetro. L’effetto Joule permette la trasformazione dell’energia elettrica in energia termica.

Anche in condizioni avverse

L’effetto di riscaldamento è dipendente dalla potenza fornita per unità di superficie riscaldata ed il prodotto di essa con la superficie totale da riscaldare dà il valore della potenza totale da fornire al lunotto. Il sistema di fili presente sulla lastra piana, viene fissato successivamente sul vetro. Tale sistema è conduttore per le proprietà della pasta d’argento utilizzata.

Il valore della potenza richiesto viene ottenuto attraverso la scelta della pasta. Questa può variare sia lungo l’elemento riscaldante stesso, sia da un elemento all’altro, in modo tale da compensare forti differenze di lunghezza tra i fili ed ottenere così una distribuzione uniforme della potenza riscaldante.

In fase di progettazione è opportuno concordare con i servizi tecnici ai fini dell’effetto termico, la giusta disposizione dei fili. Ricordando la misura della potenza specifica (la potenza rispetto alla superficie da scaldare) che, per ottenere un effetto soddisfacente, deve essere pari almeno a 4,2 W/dm.

E’ fondamentale sapere quali sono i parametri importanti al fine di ottimizzare la rete elettrica e sui quali si può agire per ottimizzarla, in funzione delle aree da sbrinare: Potenza specifica x Superficie da sbrinare = Potenza totale necessaria. Il meccanismo di funzione è molto semplice: le serpentine si scaldano attraverso la trasformazione dell’elettricità in calore sciogliendo la brina e permettendo al guidatore una visione ottimale. Per evitare il danneggiamento delle resistenze, in molte auto è stato inserito un temporizzatore che dopo 10-15 minuti spegne il dispositivo di riscaldamento in automatico.

La spia

Quando lo sbrinatore viene messo in funzione, la spia del lunotto termico, composta da un rettangolino percorso da tre freccette curve con la punta rivolta verso l’alto, si accende, diventando gialla.

Scritto da alice Sacchi
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