Come funziona un’auto depotenziata

Condividi

L’auto depotenziata

Il motore dell’auto viene depotenziato tramite strozzature progettate direttamente dalle case automobilistiche. C’è chi decide di depotenziare l’auto per evitare la legge del superbollo, ma ci sono veicoli che vengono depotenziati secondo quanto prevede la legge della patente B per coloro che l’hanno conseguita dopo il 9 febbraio 2011. Per il primo anno dal rilascio infatti è consentita la guida di autoveicoli aventi una potenza specifica.

Ci sono due tipi di fattori limitanti, uno meccanico e l’altro elettronico.

Se si interviene elettronicamente per limitare la potenza del motore non si fa altro che aggiungere un modulo che sfalsa le informazioni provenienti dai sensori ingannando la centralina. Questo sistema “parallelo” comunica alla centralina valori diversi dai reali in modo da modificarne e controllarne le reazioni, ottenendo così una diversa risposta. Ecco spiegato il “depotenziamento”. C’è poi la limitazione meccanica, in questo caso all’auto vengono applicati dei fermi che agiscono sul motore limitandone alcune funzioni come l’apertura dei corpi farfallati o le strozzature allo scarico o altri processi che intervengono per limitare le tre cose di cui ha bisogno un’auto per raggiungere certe velocità: aspirazione, portata di carburante e gas di scarico.

L’auto depotenziata non è meno affidabile dell’equivalente a potenza piena, è solo meno divertente dal punto di vista delle prestazioni.