Alfa Romeo C41: svelato il modello che gareggerà in Formula 1

Viene presentata a Varsavia la nuova monoposto di Alfa Romeo, la c41 con cui Antonio Giovinazzi e Kimi Raikkonen correranno il Mondiale di F1 .

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La vettura mantiene una continuità con il modello del 2020, si discosta da esso principalmente per il muso stretto e un rivisto alettone che dovrebbero assicurarne una migliore efficienza.

Vediamo anche il ritorno del colore rosso come dominante nelle pance, che accostato al bianco fanno risaltare di molto il muso e il cupolone del motore. Positive le speranze nei confronti delle prestazioni, in primis per questo nuovo muso schiacciato e poi anche per la power unit Ferrari, anche se le doti di base resteranno quelle della c39 della scorsa stagione. Vediamo adesso nel dettaglio quali sono gli elementi dell’Alfa Romeo C41.

Alfa Romeo C41: le novità

La caratteristica che subito salta all’occhio è sicuramente il muso schiacciato e a freccia, per il quale sono stati spesi i due gettoni di sviluppo concessi dalla FIA. Essendo questo più schiacciato scompare il classico scudetto caratteristico delle calandre dell’Alfa Romeo. I due piloni che reggono l’ala anteriore restano di molto separati e diventano il punto di partenza del cape. Il naso segue il trend lanciato dalla Mercedes ispirandosi alla McLaren dello scorso anno.

Si è venuto così a creare lo spazio per un cape di nuovo design che con una superficie più grande permette di canalizzare meglio i flussi verso i turning vanes e i barge board. L’ala anteriore resta ferma al sistema out/wash introdotto proprio dall’Alfa Romeo, con l’obiettivo ultimo di spostare i flussi all’esterno della ruota anteriore, considerata zona cruciale della macchina. Relativamente alla gestione dei flussi, la c41 mantiene il passaggio che trasferisce l’aria da sotto il muso a sopra al telaio, aumentando il riempimento d’aria sotto le gambe dei piloti.

Niente deviatori di flusso per il fondo

Il fondo tagliato non è ancora stato dotato di deviatori di flusso in prossimità del bordo d’uscita nonostante questi siano già stati previsti. Cambio e sospensione posteriore restano gli stessi del 2020, dimostrando la volontà di mantenere un’autonomia progettuale non puntando sulla nuova scatola del cambio di Ferrari.

Due sono i piloni a collo di cigno che sorreggono l’ala posteriore, le paratie laterali presentano soffiaggi nella parte scalvata e il bordo di uscita ha numerose frange, tutto ciò contribuisce a regolare l’aerodinamicità del veicolo e a regolare i flussi che determinano la scia.

Il diffusore posteriore è stato progettato per concentrarsi maggiormente sull’espansione nella parte centrale invece che quella esterna, dove quindi si perde efficienza a causa delle alette più corte di 40 mm.

Mantenere parte dell’impianto di raffreddamento sopra il motore endotermico, questa la scelta dello chief designer Luca Furbatto. Abbiamo uno snorkel triangolare che alimenta il compressore, con una presa posizionata leggermente più dietro per raffredare la power unit.

Doppio bracket per la sospensione anteriore

Mantiene lo schema push rod con i due bracket la sospensione anteriore.

Il triangolo superiore viene allineato all’indietro rispetto all’asse e si incontra al porta mozzo con un pivot di nuovo disegno, evitando così che possa sfregare contro la nuova gomma Pirelli.
Mantiene la distinzione dei flussi destinati al raffreddamento dei freni e al soffiaggio aerodinamico la brake duct anteriore, che risulta molto più pulita rispetto alle precedenti generazioni.