Scopri come proteggerti dalle truffe nell'acquisto di auto usate importate.
Scopri come verificare il chilometraggio e proteggerti dalle frodi nel mercato delle auto usate.
Negli ultimi anni, l’acquisto di auto usate provenienti dall’estero ha visto un notevole incremento, grazie a modelli ben accessoriati e a marchi premium a prezzi competitivi. Tuttavia, questa corsa all’importazione nasconde insidie, in particolare riguardo alla verifica del chilometraggio. La manipolazione dei dati sul chilometraggio è una pratica comune, utilizzata per gonfiare il valore residuo di un veicolo e rivenderlo a un prezzo più alto. Pertanto, è fondamentale non fidarsi solo del contachilometri, ma effettuare un’indagine approfondita.
Quando si valuta un’auto usata, ci sono diversi segnali che possono destare sospetti. Ad esempio, se un’auto diesel di dieci anni ha meno di 80.000 chilometri, è lecito insospettirsi, specialmente se non presenta tagliandi di manutenzione o se proviene da flotte aziendali. Anche lo stato generale della vettura, come l’usura del volante, del pomello del cambio e dei sedili, può raccontare una storia diversa rispetto a quella mostrata dal contachilometri.
Inoltre, la rumorosità del motore e l’usura delle sospensioni possono indicare un tentativo di mascherare il reale chilometraggio.
Per difendersi da queste frodi, è importante utilizzare strumenti tecnici e affidabili. Uno dei più utili è l’accesso a database esteri che storicizzano il chilometraggio. Portali come CarVertical, AutoDNA e CARFAX offrono report dettagliati sulla vita dell’auto, inclusi passaggi di proprietà e letture chilometriche registrate.
Questi servizi incrociano dati provenienti da motorizzazioni, assicurazioni e centri di revisione, permettendo di identificare eventuali manipolazioni. Inoltre, una volta immatricolato in Italia, il veicolo entra nel circuito delle revisioni italiane, dove i dati sul chilometraggio vengono registrati nel Portale dell’Automobilista.
Un altro documento utile è il libretto dei tagliandi, che riporta ogni intervento tecnico effettuato sull’auto. La coerenza tra le date e i valori indicati nel libretto può rafforzare la fiducia nel chilometraggio dichiarato dal venditore.
In alternativa, è possibile utilizzare uno scanner OBD-II per accedere alla memoria elettronica della centralina motore. Questo strumento può rivelare valori chilometrici che differiscono da quelli del cruscotto, segnalando una possibile manomissione. In caso di acquisto da un commerciante, è possibile attivare la garanzia legale di conformità, mentre nelle compravendite tra privati le tutele sono minori e l’onere della prova ricade sull’acquirente.
Acquistare un’auto con chilometraggio falsificato è considerato frode contrattuale, perseguibile per legge in Italia.
Se un acquirente scopre di essere stato truffato, ha diritto a rivalersi sul venditore, richiedendo l’annullamento del contratto o una riduzione del prezzo pagato. È fondamentale agire entro tre mesi dalla scoperta della manipolazione e raccogliere prove come perizie e report di cronologia. In questo modo, si può tutelare i propri diritti e garantire un acquisto sicuro e trasparente.