Scopri come importare auto dalla Svizzera all'Italia nel 2025.
Scopri come importare un veicolo dalla Svizzera all'Italia, le normative e i costi da considerare.
Importare un’auto dalla Svizzera all’Italia nel 2025 richiede una serie di passaggi fondamentali. La Svizzera, essendo un Paese extra-UE, implica l’applicazione di normative doganali specifiche. Prima di tutto, è necessario avere un documento di identità valido, come un passaporto o una carta d’identità. Inoltre, è richiesta la fattura di acquisto o il contratto di compravendita, che deve contenere i dati del venditore e dell’acquirente, le caratteristiche del veicolo e il prezzo pagato.
Un altro documento essenziale è il libretto di circolazione svizzero, noto anche come certificato di immatricolazione, che fornisce informazioni tecniche dettagliate sul veicolo. Se disponibile, è utile allegare il Certificato di conformità europeo, rilasciato dal costruttore, che attesta la conformità del veicolo agli standard europei, semplificando le pratiche di immatricolazione in Italia. Inoltre, il modulo EUR.1 può essere presentato per ottenere l’esenzione dal pagamento del dazio doganale, un vantaggio significativo per chi importa un’auto da un Paese extra-UE.
Quando si parla di costi, l’IVA è uno degli elementi più rilevanti. Nel 2025, l’aliquota standard è del 22%, calcolata sul valore commerciale del veicolo, non sul prezzo di vendita. Inoltre, il dazio doganale può arrivare fino al 10% del valore del veicolo, ma grazie agli accordi tra l’Unione Europea e la Svizzera, questo può essere annullato se si presenta il modulo EUR.1.
Altri costi includono le spese di sdoganamento, che si aggirano attorno ai 100 euro, e l’Imposta provinciale di trascrizione, che varia in base alla potenza del veicolo e alla provincia di residenza dell’acquirente.
Una volta completate le pratiche doganali, è necessario procedere con l’immatricolazione presso la Motorizzazione Civile. Questo processo inizia con una verifica tecnica del veicolo, per accertare che rispetti i requisiti di sicurezza e ambientali.
Dopo la verifica, viene emesso il Documento unico di circolazione e proprietà, che unisce le informazioni sulla proprietà del veicolo e la sua idoneità alla circolazione. Infine, si devono pagare le tasse di immatricolazione, che includono le spese per la produzione delle nuove targhe italiane e la registrazione al Pubblico registro automobilistico.