Il futuro del superbollo: abolizione graduale in arrivo?

Il ministro Salvini annuncia possibili cambiamenti per il superbollo entro l'estate.

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Il superbollo: una tassa controversa

Introdotto nel 2011 dal governo Berlusconi, il superbollo è un’imposta addizionale sulla tassa automobilistica, applicata ai veicoli con potenza superiore a 225 kW. Nel 2012, il governo Monti ha riformato questa tassa abbassando la soglia a 185 kW e raddoppiando l’importo da 10 a 20 euro per ogni kW oltre il limite. Questo sistema ha creato un meccanismo a scalare, dove l’importo da pagare diminuisce nel tempo, ma ha anche sollevato molte critiche.

Infatti, il superbollo ha penalizzato il mercato delle auto sportive, generando un gettito modesto rispetto ai costi di riscossione.

Le dichiarazioni del ministro Salvini

Recentemente, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha dichiarato che i tempi sono maturi per considerare l’abolizione del superbollo. Durante l’Automotive Dealer Day di Verona, ha sottolineato l’intenzione di procedere con un’abolizione graduale, aumentando progressivamente la soglia di potenza e riducendo l’imposta.

Questo approccio mira a ridistribuire la ricchezza generata dalla vendita di auto sportive, piuttosto che premiare i possessori di veicoli di lusso. Salvini ha anche indicato che il primo passo potrebbe avvenire già entro l’estate, sebbene manchino ancora risorse e un decreto attuativo per concretizzare queste intenzioni.

Le implicazioni economiche dell’abolizione

La questione del superbollo non è solo una questione fiscale, ma ha anche ripercussioni significative sull’economia. La tassa, introdotta in un periodo di crisi economica, ha mostrato limiti evidenti.

Con un gettito medio di circa 200 milioni di euro all’anno, i costi di riscossione spesso superano gli introiti generati. L’abolizione del superbollo potrebbe quindi rappresentare un’opportunità per rilanciare il mercato delle auto sportive, che contribuisce in modo significativo alle entrate fiscali attraverso IVA, IPT e accise sui carburanti. Inoltre, una semplificazione del sistema fiscale potrebbe migliorare l’efficienza burocratica, riducendo il carico per i cittadini e le imprese.