Le kei car giapponesi potrebbero offrire una soluzione innovativa per il mercato automobilistico europeo in crisi.
Il mercato automobilistico europeo si trova in una fase di trasformazione necessaria.
Con l’industria in crisi e i prezzi delle auto in costante aumento, l’idea di rilanciare le piccole auto emerge come una vera e propria necessità. Le kei car giapponesi rappresentano un modello ispiratore in questo contesto.
Le kei car sono piccole automobili progettate specificamente per le strade giapponesi e costituiscono circa il 40% delle immatricolazioni nel paese. La loro popolarità deriva principalmente dalle dimensioni compatte, che le rendono ideali per le aree urbane, dove il traffico e il parcheggio rappresentano sfide quotidiane.
Queste vetture misurano al massimo 3,4 metri di lunghezza e 1,48 metri di larghezza, con motori che non superano i 64 CV. Tali caratteristiche garantiscono maggiore agilità e minor consumo di carburante, un aspetto cruciale in un periodo di crescente attenzione al risparmio.
In Giappone, il successo delle kei car è supportato da politiche fiscali vantaggiose, che includono sconti sulle tasse di registrazione e sul bollo. Tuttavia, in Europa, persistono ostacoli burocratici che complicano l’introduzione di veicoli simili.
Il dibattito sul potenziale di questo segmento sta guadagnando intensità, con i leader del settore automobilistico e della politica che iniziano a riconoscerne l’importanza.
Recentemente, figure di spicco come John Elkann di Stellantis e Ursula von der Leyen hanno evidenziato la necessità di sviluppare un segmento di auto elettriche accessibili in Europa, simile a quello delle kei car giapponesi. Questo rappresenta un segnale significativo di collaborazione tra industria e politica.
Il direttore della divisione europea di Stellantis, Imparato, ha sottolineato che il costo delle auto nuove è diventato insostenibile per molte persone. La sua proposta prevede il ripristino del segmento A delle auto, piccole e pratiche, a prezzi accessibili, contribuendo così anche alla riduzione delle emissioni di CO2, un obiettivo cruciale per il futuro ambientale.
Tuttavia, le sfide non mancano, tra cui l’omologazione dei veicoli. In Giappone, il processo è diverso, e i costi per i produttori di esportare le kei car in Europa potrebbero aumentare i prezzi.
È quindi fondamentale che i costruttori europei sviluppino versioni locali di queste auto, con un focus sull’elettrico.
Un futuro in cui le strade europee siano popolate da piccole auto elettriche, accessibili a tutti, non è un sogno irraggiungibile, ma una possibilità concreta se produttori e politici collaborano per creare un ambiente favorevole. È essenziale considerare la riconversione delle fabbriche dismesse e la creazione di posti di lavoro in un settore in cerca di rinnovamento.
Le kei car europee potrebbero non risolvere completamente la crisi dell’industria automobilistica, ma potrebbero rappresentare un valido aiuto per superarla. L’approccio sinergico tra produttori e istituzioni sarà determinante per il successo di questa iniziativa.