Scopri il prototipo 100, il precursore della leggendaria Fiat 600.
Un viaggio nel passato per esplorare le origini della Fiat 600 e il suo impatto sull'industria automobilistica italiana.
Negli anni ’50, l’Italia stava vivendo un periodo di grande trasformazione economica e sociale. Dopo la devastazione della Seconda Guerra Mondiale, la necessità di mobilità per le famiglie italiane era diventata cruciale. In questo contesto, la Fiat, sotto la guida di ingegneri visionari come Dante Giacosa, si propose di sviluppare un veicolo accessibile e pratico per il popolo. Il Prototipo 100, concepito tra il 1952 e il 1954, rappresentava una risposta a questa esigenza, anticipando le caratteristiche che avrebbero reso la Fiat 600 un successo commerciale.
Il Prototipo 100 si distinse per diverse innovazioni tecniche. La scelta di un motore posteriore e della trazione posteriore, insieme a una carrozzeria portante, contribuì a mantenere il peso del veicolo intorno ai 450 kg, un fattore chiave per l’efficienza e l’economia del progetto. Il motore bicilindrico a V, raffreddato ad aria, era un’eredità della Fiat Topolino, ma con l’obiettivo di offrire prestazioni superiori.
Inoltre, l’assenza del pedale della frizione mirava a semplificare la guida, rendendo l’auto accessibile anche ai conducenti meno esperti.
Nonostante le promesse del Prototipo 100, il progetto iniziale dovette affrontare diverse sfide. Durante i test, Giacosa si rese conto che il sistema di cambio richiedeva un impegno eccessivo, e le tre marce disponibili non erano sufficienti per un’auto di quelle dimensioni.
Così, si decise di adottare un motore a quattro cilindri in linea, raffreddato ad acqua, insieme a un cambio manuale a quattro marce. Questa evoluzione portò alla creazione della Fiat 600, che debuttò sul mercato nel 1955, diventando rapidamente un simbolo di mobilità per le famiglie italiane.
La Fiat 600 non è solo un’auto; è un pezzo di storia italiana. Con oltre 2 milioni di unità vendute, ha rappresentato un’epoca di crescita e modernizzazione.
Oggi, il Prototipo 100 è conservato nello Stellantis Heritage Hub di Torino, dove continua a raccontare la storia di un’auto che ha cambiato il volto della mobilità in Italia. La sua eredità vive non solo nei modelli successivi, ma anche nell’immaginario collettivo di un’intera generazione che ha visto nella Fiat 600 un simbolo di libertà e progresso.