Scopri le sfide produttive di Maserati e Stellantis nel 2023.
Un'analisi della crisi produttiva di Maserati e delle proposte di trasferimento ai lavoratori in cassa integrazione.
Negli ultimi anni, Maserati ha affrontato una crisi produttiva senza precedenti, con un calo della produzione che ha raggiunto il 79% nel 2024. Dallo stabilimento di Modena, sono uscite solo 260 vetture, un numero drammaticamente inferiore rispetto ai 3.700 pezzi prodotti nel 2017. Questa flessione ha portato a una situazione di incertezza per i lavoratori, molti dei quali si trovano attualmente in cassa integrazione.
In un tentativo di affrontare la crisi, Stellantis ha avanzato una proposta ai circa 200 lavoratori cassaintegrati di Maserati: trasferirsi temporaneamente a Kragujevac, in Serbia, per lavorare alla produzione della nuova Fiat Grande Panda. Sebbene la proposta sia su base volontaria, molti lavoratori potrebbero considerarla come un’opzione per uscire dalla cassa integrazione a zero ore, nonostante le difficoltà legate al trasferimento in un paese con una cultura e una lingua diverse.
Le prospettive per Maserati rimangono incerte. Recentemente, la casa automobilistica ha annunciato la cancellazione della produzione della MC20 Folgore in versione elettrica, prevista per il 2025, a causa della mancanza di prospettive commerciali. Inoltre, il Piano Italia presentato da Jean-Philippe Imparato non ha fornito dettagli chiari sul futuro dello stabilimento di Modena, lasciando i lavoratori in una situazione di precarietà.
La minaccia dei dazi imposti dagli Stati Uniti sulle auto prodotte all’estero potrebbe ulteriormente complicare la situazione, considerando che Maserati vende il 40% delle sue vetture negli USA.
Nonostante ciò, Imparato ha escluso la chiusura di impianti in Italia, ma la mancanza di certezze continua a pesare sui lavoratori e sul futuro dell’azienda.
La proposta di trasferimento in Serbia, sebbene comprensibile in un contesto di crisi, rappresenta un segnale preoccupante per il tessuto produttivo italiano. La possibilità che i lavoratori accettino di trasferirsi per lavorare all’estero potrebbe indicare una perdita di fiducia nel futuro della produzione nazionale.
È fondamentale che le istituzioni e le aziende trovino soluzioni sostenibili per garantire la stabilità e la crescita del settore automobilistico in Italia.