Ryanair ha ufficialmente chiuso il suo programma Prime, un'iniziativa che ha raccolto solo 55 mila iscritti in otto mesi.
Ryanair, la nota compagnia aerea low cost irlandese, ha annunciato la chiusura del suo programma di abbonamento, conosciuto come Prime, dopo soli otto mesi dalla sua introduzione.
Questo programma era stato progettato per offrire vantaggi esclusivi ai suoi membri, come posti riservati gratuiti e assicurazioni sui viaggi, ma ha rivelato di essere economicamente insostenibile per l’azienda.
Il servizio, lanciato a marzo, si era proposto di attrarre i passeggeri più frequenti. Tuttavia, nonostante le aspettative iniziali di raggiungere un massimo di 250 mila abbonati, solo 55 mila utenti hanno aderito. Con il 28 novembre, Ryanair ha confermato l’interruzione del programma, rendendo impossibili nuove iscrizioni.
Il costo annuale per accedere a Prime era di soli 79 euro, un importo che prometteva un ritorno significativo per i viaggiatori. Tra i vantaggi offerti figuravano posti riservati gratuiti, un’assicurazione viaggio inclusa e l’accesso a dodici offerte esclusive durante l’anno. Ryanair sosteneva che i risparmi potessero arrivare fino a 420 euro per chi volava regolarmente. Tuttavia, i conti non tornavano.
Dara Brady, il direttore marketing di Ryanair, ha rivelato che, nonostante un’incasso di oltre 4,4 milioni di euro dalle quote di abbonamento, l’azienda ha dovuto riconoscere un disavanzo di circa 1,4 milioni di euro. I membri del programma hanno usufruito di oltre 6 milioni di euro in sconti, rendendo il piano insostenibile. “Questo livello di adesioni non giustifica il tempo e le risorse investite per gestire le vendite mensili dedicate ai soci”, ha affermato Brady.
Nonostante la chiusura del programma, i passeggeri che hanno già aderito potranno continuare a beneficiare dei vantaggi fino alla scadenza del loro abbonamento, che durerà un anno dalla registrazione. Tuttavia, al termine di questo periodo, non sarà possibile rinnovare l’iscrizione.
La decisione di Ryanair di chiudere Prime ha suscitato dibattiti nel contesto delle emissioni di CO2 legate ai voli aerei. Attivisti e gruppi ambientalisti, come Stay Grounded, hanno criticato questi programmi di abbonamento, suggerendo che incentivano un consumo eccessivo di voli e contribuiscono al fenomeno del overtourism.
È evidente che le compagnie aeree stanno affrontando una crescente pressione per adottare pratiche più sostenibili, in un contesto in cui la lotta contro il cambiamento climatico è diventata centrale.
In sintesi, il programma Prime di Ryanair, pur avendo attratto un numero limitato di passeggeri, ha dimostrato di non essere economicamente valido. La compagnia continuerà a offrire tariffe competitive a tutti i suoi clienti, ma dovrà navigare in un mercato sempre più attento alle questioni ambientali e alla sostenibilità.