Stellantis avvia il rimborso per i motori PureTech difettosi in Italia.
Importanti novità per i possessori di veicoli Citroën, DS, Peugeot, Opel e Vauxhall.
Dopo anni di segnalazioni e azioni legali in vari Paesi europei, Stellantis ha finalmente avviato una campagna di rimborso anche in Italia per i motori PureTech 1.0 e 1.2, noti per i loro difetti. Questo passo rappresenta un’importante opportunità per migliaia di automobilisti italiani che hanno affrontato spese di riparazione senza il supporto diretto della Casa automobilistica.
Chi ha sostenuto costi per riparazioni tra il 1° gennaio 2022 e il 2023 può richiedere un rimborso parziale o totale, a condizione che siano rispettate alcune linee guida relative alla manutenzione e alla diagnosi effettuata presso le reti ufficiali dei marchi coinvolti, tra cui Citroën, DS, Peugeot, Opel e Vauxhall.
I problemi principali riscontrati riguardano il consumo anomalo di olio e il degrado precoce della cinghia di distribuzione, che possono causare danni significativi al motore.
I motori PureTech 1.0 e 1.2, identificati con la sigla EB, sono stati prodotti in diversi periodi e hanno manifestato vari problemi di affidabilità. Il degrado della cinghia di distribuzione, ad esempio, può portare al rilascio di particelle di gomma nell’olio motore, compromettendo il sistema di lubrificazione.
Stellantis ha introdotto una nuova generazione di motori PureTech (EB Gen3) nel 2023, sostituendo la cinghia con una catena e apportando miglioramenti tecnici per aumentare l’affidabilità complessiva.
I modelli interessati includono una vasta gamma di veicoli, come il Citroën 108, Peugeot 208, Opel Astra e molti altri. Per verificare se la propria auto è idonea al rimborso, è consigliabile consultare il libretto di circolazione o contattare un concessionario autorizzato.
Se si possiede uno dei modelli elencati e si hanno riscontrato problemi con i motori PureTech, si potrebbe avere diritto a un risarcimento.
Per presentare la richiesta di rimborso, è necessario fornire una serie di documenti, tra cui le ultime tre fatture di manutenzione, il libretto di circolazione e la fattura della riparazione. È fondamentale che le manutenzioni siano state effettuate presso la rete autorizzata Stellantis.
Una volta inviata la richiesta, l’azienda valuterà le condizioni per il rimborso e informerà il cliente sull’esito.
A partire da marzo 2024, Stellantis ha introdotto una garanzia estesa che copre il 100% dei costi di riparazione, inclusi parti e manodopera, fino a 10 anni o 175.000 chilometri, a determinate condizioni. Questo rappresenta un ulteriore passo verso la tutela dei consumatori e la fiducia nei marchi del gruppo Stellantis.