La Volkswagen Polo ha affascinato gli automobilisti grazie al suo design elegante e funzionale, che unisce stile e praticità in un'unica esperienza di guida.
Nel 1981, Volkswagen presentò la Polo di seconda generazione, un’auto che avrebbe segnato un’epoca.
Questa vettura, caratterizzata da linee squadrate e un design robusto, rappresentava un netto distacco dalla prima serie, più morbida e aggraziata. La Polo II, pur mantenendo dimensioni contenute, si rivelò sorprendentemente spaziosa e pratica, rispondendo alle esigenze quotidiane degli automobilisti.
Per molti, la Polo non è solo un’auto: è un ricordo di famiglia. Come ricorda il collega Roland Hildebrandt, la Polo è stata parte della vita di molti tedeschi negli anni ’80 e ’90.
La sua Polo Fox rossa, regalata al fratello, e la Polo Beach della collega della madre, rappresentano momenti significativi. Anche durante il servizio militare, la Polo II diventava il mezzo per spostarsi, stipati tra amici per raggiungere la stazione centrale.
Quando la Polo II fu introdotta, gli esperti rimasero sorpresi dalla sua estetica quadrata, che sembrava quasi industriale. Con la sua coda alta, offriva un bagagliaio di 975 litri una volta abbattuti i sedili posteriori, dimostrando il suo lato pratico.
Questo spazio era sufficiente per trasportare oggetti ingombranti, come una lavatrice, e si racconta addirittura di animali da fattoria trasportati in alcune di queste vetture.
La Polo II si distinse non solo per il design, ma anche per le sue caratteristiche tecniche. Con una lunghezza di 3,65 metri, la vettura era compatta ma funzionale. La versione più efficiente, la Formula E, montava pneumatici di piccole dimensioni e pesava solo 710 kg.
Questo modello era dotato di uno spoiler posteriore e di un cambio “3+E”, che consentiva di ottimizzare i consumi durante la guida.
Chi oggi si siede al volante di una Polo II ha l’impressione di fare un salto nel passato. Gli interni, con sedili a quadri e un volante grande, offrono un’atmosfera nostalgica. La strumentazione analogica, priva di schermi digitali, consente di concentrarsi sulla strada.
La visibilità è ottima, grazie ai vetri ampi e ai montanti sottili, che permettono di sentirsi completamente immersi nell’esperienza di guida.
Il motore da 1,1 litri, con 50 CV, offre prestazioni tranquille ma piacevoli. Sebbene la Polo possa impiegare 15,4 secondi per raggiungere i 100 km/h, in realtà sembra più reattiva, soprattutto su strade pianeggianti. Tuttavia, su percorsi in salita, il cambio lungo potrebbe richiedere un cambio di marcia.
Nonostante ciò, il modello Formula E si dimostrava molto efficiente, consumando circa 6,9 litri ogni 100 km, un risultato notevole per l’epoca.
Nonostante il suo design semplice e funzionale, è importante sottolineare che le vetture Volkswagen non sono mai state particolarmente economiche. Nel 1984, la Polo CL Formula E costava circa 13.876 marchi tedeschi, equivalenti a circa 7.000 euro odierni. Questo prezzo era paragonabile a quello di altre vetture, come la Golf C, che offriva prestazioni simili ma a un costo inferiore.
La Polo II non si proponeva come un’auto economica, ma piuttosto come una scelta intelligente e razionale. Oggi, con il suo design semplice e leggero, è considerata un piccolo classico, un simbolo di un’epoca in cui guidare significava davvero connettersi con la strada.