Crisi della produzione automotive in Italia: un settore in difficoltà

La produzione di auto in Italia segna un calo drammatico, evidenziando la crisi del settore.

Un settore in crisi

La produzione automobilistica in Italia sta attraversando un periodo di grave difficoltà. Secondo i dati forniti da ANFIA, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, la produzione di autovetture ha subito un calo del 47,5% ad aprile 2025 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo dato allarmante non è isolato, poiché nei primi quattro mesi del 2025, la produzione complessiva è diminuita del 22,4%. Tali cifre pongono l’industria automotive italiana in una situazione critica, che richiede un’analisi approfondita e interventi urgenti.

Il contesto della produzione industriale

Nonostante il settore automotive stia vivendo una crisi profonda, la produzione industriale italiana nel suo complesso ha mostrato un lieve segnale di ripresa, con un incremento dello 0,3% ad aprile 2025. Tuttavia, questo aumento non riesce a mascherare il calo complessivo del 1,3% nei primi quattro mesi dell’anno. La situazione del comparto automotive è particolarmente preoccupante, considerando che rappresenta uno dei settori trainanti dell’economia italiana. La produzione di auto è un indicatore cruciale della salute economica del paese, e il suo declino potrebbe avere ripercussioni significative su tutta la filiera produttiva.

Le prospettive future e le misure necessarie

Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA, ha sottolineato che l’indice della produzione automotive italiana continua a mantenersi in flessione a doppia cifra. Per affrontare questa crisi, è fondamentale che il governo italiano attui rapidamente il Piano Italia di Stellantis, che prevede investimenti significativi per incentivare l’acquisto di veicoli a zero emissioni. L’allocazione di circa 600 milioni di euro da parte del Mase potrebbe rappresentare un’opportunità per stimolare la domanda e, di conseguenza, i volumi produttivi. Tuttavia, è essenziale che le misure siano implementate senza indugi, per evitare un effetto attesa che potrebbe ulteriormente penalizzare il settore.

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