Glorie d'annata arriva al suo episodio numero 20 e celebra l'anello di congiunzione tra le abarth attuali e le primissime, la A112 Abarth.
Glorie d’annata arriva al suo ventesimo episodio un importante traguardo che festeggiamo con un modello iconico per il nostro paese – nel giorno della celebrazione della festa della Repubblica – la mitica A112 Abarth di cui analizziamo la storia e le quotazioni di mercato.
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La A112 Abarth nasce concettualmente nel 1970 da un’idea di Carlo Abarth che come è risaputo la realizza con l’obiettivo di impiegarla nelle competizioni. Infatti in termini di potenza l’auto in veste prototipale era in grado di sviluppare ben 107 cavalli e di raggiungere una velocità massima di oltre 180 km/h.
La versione per il commercio fu presentata al Salone di Torino del 1971 e portava in dote il quattro cilindri da 903 cc che nell’Abarth aveva raggiunto i 982 cc grazie ad interventi al motore come un nuovo albero a camme, diversi pistoni, un rapporto di compressione portato a 10:1 e altri ritocchi.
La potenza era di 60 cavalli ma si scelse di restare sui 58 per garantire la giusta affidabilità.
La seconda serie fu prodotta dal 1973 al 1975 che ora aveva le fasce nere e non più cromate all’anteriore ed anche i fari avevano il contorno di colore nero e nuove tinte per il colore della carrozzeria oltre ai sedili reclinabili.
Solo dalla terza serie, prodotta dal 1975 al 1977 ci fu un innovamento motoristico, il motore raggiunge infatti i 70 hp, da qui la denominazione famosa tra gli appassionati avendo la cilindrata maggiorata a 1049 cc.
La quarta serie non cambia motoristicamente ma vengono migliorati altri elementi tecnici come il cambio, i freni e debutta il servofreno. Esteticamente debutta il tetto quadro e spariscono le scritte Autobianchi Abarth oltre a dotare il paraurti anteriore di un piccolo spoiler.
Il 1979 è l’anno di lancio della quinta serie, in commercio sino al 1982, questa vede l’adozione di un cambio a 5 marce e dell’accensione elettronica.
Vennero introdotti innovazioni legate al comfort come: luci di retronebbia, lo specchietto esterno regolabile dall’interno, il lunotto termico, i vetri atermici, il tergilunotto e il sedile posteriore sdoppiato.
La sesta serie prodotta sino al 1984 vede miglioramenti estetici e nuove tinte per la carrozzeria, tra cui il verde scuro metallizzato 382 oggi una vera rarità.
La storia si chiude con la settima ed ultima serie prodotta nel 1984 ma commercializzata sino al 1985 che porta ritocchi estetici ed un’adeguata dotazione negli interni.
La carriera termina con 121.600 esemplari prodotti in quasi 15 anni, pari al 10% del totale delle A112 prodotte.
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Stabilire una quotazione per un’auto come la A112 Abarth è davvero difficile, innanzitutto per la rarità del veicolo dato che se ne trovano davvero poche in commercio e poi perché il prezzo è stabilito dai venditori e se l’auto è un’edizione speciale la si può pagare davvero molto.
Su un noto sito che si occupa di vendita di auto usate ne abbiamo trovata una sola in vendita in Italia, edizione speciale ed il prezzo è di 22.000 euro.
Le stime sono intorno a quel valore lì, si tratta quindi di un investimento abbastanza importante ma che permette di portarsi in garage un pezzo di storia e cultura motoristica del nostro paese.