Il mercato delle auto ibride in Italia: opportunità e confusione

Scopri le diverse tipologie di auto ibride e come scegliere quella giusta per te.

Il panorama delle auto ibride in Italia

Il mercato delle auto ibride in Italia è in continua espansione, posizionandosi tra i più ampi d’Europa. Con oltre 760 varianti disponibili, i consumatori si trovano di fronte a una vasta gamma di modelli e marchi. Tuttavia, questa abbondanza di scelte porta con sé anche una certa confusione, specialmente per chi si appresta ad acquistare un’auto nuova. Il termine “ibrido” racchiude tecnologie diverse, e non sempre è chiaro quali siano le differenze tra di esse.

Tipologie di auto ibride

Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School, quasi due terzi delle auto ibride vendute in Italia sono di tipo Mild Hybrid. Questi veicoli presentano un’elettrificazione leggera, che supporta il motore a combustione interna senza permettere una guida esclusivamente elettrica. Solo il 10% delle auto ibride è classificato come Full Hybrid, in grado di percorrere brevi distanze in modalità elettrica. Infine, i Plug-in Hybrid, che possono essere ricaricati tramite una presa, rappresentano poco più di un quarto dell’offerta totale.

La confusione normativa e le soluzioni proposte

Un ulteriore elemento di confusione è rappresentato dall’assenza di un sistema condiviso per identificare le diverse tecnologie ibride. Attualmente, esistono ben 13 criteri di classificazione, che, sebbene utili, possono risultare fuorvianti per i consumatori. Questi criteri si basano su parametri variabili, come la potenza dei motori e la capacità della batteria, senza tener conto delle normative europee, che considerano solo se un’auto è ricaricabile o meno. Questa mancanza di chiarezza rende difficile per i clienti e le istituzioni orientarsi nella scelta delle auto ibride e promuovere la mobilità sostenibile.

Prospettive future per il mercato delle auto ibride

Per affrontare questa situazione, la LUISS Business School e l’UNRAE hanno proposto due soluzioni praticabili. La prima mira a semplificare la classificazione delle auto ibride, mentre la seconda richiede lo sviluppo di strumenti di misurazione più avanzati, da integrare nei cicli di omologazione. Queste misure potrebbero contribuire a creare un mercato più trasparente e a facilitare la scelta per i consumatori, rendendo più chiari i vantaggi delle diverse tecnologie ibride disponibili.

Leggi anche