Salvini a colloquio in Giappone con i vertici di Honda e Toyota per discutere il futuro

Matteo Salvini in visita istituzionale in Giappone ha parlato con Toyota e Honda per gli investimenti futuri in Italia aprendo ad alternative all'elettrificazione.

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Salvini è volato in Giappone in missione diplomatica ed ha avuto modo di discutere con i presidenti di Toyota e Honda due dei marchi di maggior successo in ambito automobilistico nel mondo relativamente all’impatto del Green Deal voluto dall’Unione Europea e per valutare possibili alternative come ad esempio i biocarburanti.

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Salvini a colloquio con Honda e Toyota, il tema è il futuro

Il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha potuto incontrare i presidenti delle due multinazionali automobilistiche per parlare del futuro del settore ed in particolare degli investimenti nel nostro paese.

Salvini ha puntato il dito contro il Green Deal europeo, giudicato come troppo selettivo rispetto all’auto elettrica, vista come unica alternativa ai motori tradizionali, dimenticando di considerare i biocarburanti per garantire una transizione ecologica graduale.

Il Green Deal infatti ha sancito il bando alla vendita dei veicoli diesel e benzina a partire dal 2035 in favore dell’auto elettrica, questa scelta secondo il governo italiano non tiene conto dell’impatto sulla filiera lavorativa che, in particolare in Italia, è ancora fortmente legata alla componentistica per auto endotermiche.

Salvini infatti ha parlato con Honda e Toyota di biocarburanti, giudicati come sostenibili e capaci di mantenere ancora attiva la filiera legata ai motori a scoppio.

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Toyota e Honda: maggiori investimenti in Italia

Dal canto loro i colossi come Honda e Toyota hanno ammesso l’intenzione di aumentare gli investimenti in Italia, non a caso Toyota ha in mente una transizione graduale al futuro puntando su diverse tecnologie oltre all’elettrico.

Honda ha ammesso di voler incrementare gli investimenti in Italia, in particolare nello stabilimento di Atessa in Abruzzo, a patto che l’UE non penalizzi gli investimenti non-elettrici.

L’Italia faciliterà gli investimenti sul proprio territorio in favore di nuove tecnologie perché come ha suggerito Salvini l’elettrico non può essere l’unica soluzione e molto probabilmente non è nemmeno la più sostenibile come largamente annunciato.