Stagnazione della produzione di asfalto in Italia: un allerta per le infrastrutture

Il settore dell'asfalto in Italia affronta sfide significative, con ricadute sulla sicurezza stradale.

Un anno di stagnazione per il settore dell’asfalto

Il 2024 si profila come un anno di stagnazione per la produzione di asfalto in Italia, un indicatore cruciale della salute delle infrastrutture stradali. Secondo i dati forniti da SITEB, l’Associazione Strade Italiane e Bitumi, la produzione di conglomerato bituminoso si è mantenuta sui livelli del 2023, attestandosi a circa 34,3 milioni di tonnellate. Questo scenario preoccupa, poiché riflette una mancanza di investimenti e interventi necessari per garantire strade sicure e ben mantenute.

Impatto sulla sicurezza e sulla qualità delle strade

La stagnazione nella produzione di asfalto ha portato a un calo significativo degli interventi di manutenzione da parte di comuni e città metropolitane. Questo trend, che ha preso piede nel secondo semestre dell’anno, rischia di riportare l’Italia a un periodo pre-pandemia, caratterizzato da strade in condizioni precarie. Con oltre 837.000 chilometri di rete stradale, solo una piccola parte è gestita da arterie autostradali ben manutenute. La maggior parte delle strade, circa 700.000 chilometri, è sotto la responsabilità di province e comuni, spesso con risorse limitate, specialmente nelle aree rurali.

Prospettive future e necessità di pianificazione

Le prospettive per il 2025 non sembrano promettenti. I dati del primo trimestre indicano una possibile regressione ai livelli di produzione pre-COVID, con una stima che non supera i 30 milioni di tonnellate di asfalto. Questo è ben al di sotto delle necessità minime di 40 milioni di tonnellate annue per mantenere la rete stradale in condizioni di sicurezza. Alessandro Pesaresi, Presidente di SITEB, ha evidenziato l’urgenza di una pianificazione più strategica e attenta degli interventi di manutenzione, per evitare di compromettere ulteriormente la situazione già critica del settore.

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