In Italia a partire dal prossimo 1° ottobre vi saranno cambiamenti decisivi sul fronte del parco circolante dato che è previsto in diverse regioni, che analizzeremo nell’articolo, un blocco momentaneo o permanente delle auto diesel Euro 5 ovvero quelle prodotte dal 2009 al 2015.
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Perché fermare le auto diesel Euro 5
Le autovetture diesel Euro 5 in Italia sono circa un milione, un numero decisamente elevato, il loro utilizzo ha un ruolo importante per l’inquinamento presente nelle grandi città e nelle province adiancenti di conseguenza si devono attuare strategie per farlo diminuire.
Il blocco di vetture dotate di questa propulsione dovrebbe favorire un abbassamento delle emissioni inquinanti e quindi la presenza di aria più pulita che porterà maggior benessere ambientale ai cittadini.
Inoltre questo passo in avanti è risultato necessario perché uno degli obiettivi delle regioni interessate è di svecchiare il parco circolante, considerato il più vecchio d’Europa.
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Date e regioni interessate
Di seguito le date di entrata in vigore del blocco ai diesel Euro 5 nelle regioni interessate:
In Lombardia dal 1° ottobre 2025 per i veicoli privati e dal 2026 e 2027 il blocco sarà ampliato anche ai veicoli commerciali.
- I comuni di fascia 1, con alta densità abitativa e inquinamento elevato.
- I comuni di fascia 2 con più di 30.000 abitanti (Varese, Lecco, Vigevano, ecc.).
- Le aree B e C di Milano, dove già vige un controllo automatico degli accessi.
In Piemonte il blocco è stagionale, dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026 e successivamente ripetuto ogni inverno. Coinvolgendo le principali città – Torino, Novara, Asti, Alessandria, Cuneo e i comuni con più di 30.000 abitanti.
In Emilia-Romagna blocco permanente nei giorni feriali, dalle 08:30 alle 18:30 nei comuni con più di 30.000 abitanti e nell’agglomerato di Bologna.
In Veneto il blocco sarà invece attivo nei giorni feriali, dalle 08:30 alle 18:30 nei comuni con più di 30.000 abitanti ed in caso di allerta rossa sarà esteso anche ai veicoli commerciali.