Blocco dei diesel Euro 5: le regioni si preparano al cambiamento

Dal 2025, il divieto di circolazione per i diesel Euro 5 solleva polemiche e preoccupazioni.

Il contesto del blocco dei diesel Euro 5

Le quattro regioni dell’accordo di Bacino Padano, ovvero Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, hanno confermato che dal 1° ottobre 2025 entrerà in vigore il divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5. Questa misura si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per la qualità dell’aria e il superamento dei limiti di polveri sottili, che ha portato la Commissione europea ad avviare procedure di infrazione contro l’Italia. Il divieto riguarderà i giorni feriali, dal lunedì al venerdì, e sarà applicato nei comuni con più di 30.000 abitanti, con la possibilità per i comuni più piccoli di aderire volontariamente.

Le reazioni politiche e sociali

Il provvedimento ha suscitato un acceso dibattito, con un fronte contrario rappresentato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Secondo il ministro, il blocco rischia di penalizzare centinaia di migliaia di cittadini che non possono permettersi di sostituire il proprio veicolo. La preoccupazione è che questa misura possa creare un grave disagio economico, specialmente per coloro che dipendono dal proprio mezzo per lavorare. Le reazioni sono state forti, con molti che chiedono un ripensamento delle politiche ambientali in favore di soluzioni più sostenibili e accessibili.

Le alternative al blocco dei diesel Euro 5

In risposta alle critiche, la Giunta regionale piemontese sta valutando misure alternative al blocco, come l’incentivazione della mobilità elettrica e sostenibile. Tra le proposte, l’introduzione di bonus per l’acquisto di veicoli ecologici e interventi su settori come il riscaldamento e l’agricoltura. Tuttavia, la questione rimane complessa, poiché il blocco dei diesel Euro 5 potrebbe ‘appiedare’ circa 250.000 vetture nella sola regione Piemonte, rappresentando circa l’8% del parco auto regionale. La maggior parte dei proprietari di questi veicoli potrebbe non avere le risorse per rottamare l’auto e acquistarne una nuova.

Il servizio Move-In come soluzione temporanea

Un aspetto importante da considerare è il servizio Move-In, attualmente attivo nelle regioni dell’Accordo di Bacino Padano. Questo servizio consente ai veicoli inquinanti di ‘aggirare’ i blocchi della circolazione, installando una scatola nera a bordo. Ogni veicolo ha un limite massimo di chilometri percorribili annualmente, e solo al raggiungimento di questo limite il veicolo non può più circolare. Questa soluzione potrebbe rappresentare un compromesso temporaneo, ma non risolve le problematiche legate all’inquinamento e alla necessità di una transizione verso mezzi di trasporto più sostenibili.

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