Valentino Rossi è stato molto vicino al passaggio in Formula Uno, ma come sono andate effettivamente le cose? Tutta la verità.
Valentino Rossi è senza la benché minima ombra di dubbio uno dei più grandi campioni della storia del motociclismo. Nove volte campione del mondo, soltanto nella classe regina del motomondiale (500/MotoGP) ha conquistato sette titoli mondiali.
Si è ritirato nel 2021, dopo aver conquistato tanti risultati eccellenti alla guida di una due ruote, specialmente in Honda e Yamaha. Attualmente si dedica all’automobilismo, precisamente all’Endurance, in cui ha ottenuto fino ad ora risultati tutto tranne che poco eccellenti.
In passato avrebbe potuto anche passare in Formula Uno, per quanto questa ipotesi possa apparire surreale in un certo senso nel 2025. Eppure, è stato davvero così: scopriamo, allora, la vera storia del suo potenziale approdo nella massima serie automobilistica e perché non si è mai concretizzato.
Valentino Rossi in Formula 1: perché non se n’è fatto niente
Valentino Rossi in Formula Uno. Molto più di una possibilità remota. A cavallo fra il 2004 e il 2006, infatti, il Dottore sarebbe potuto davvero approdare nella classe regina del motorsport. In un’intervista rilasciata al podcast BSMT di Gianluca Gazzoli, infatti, ha parlato proprio di questa incredibile storia: “Nel 2004 quando ho vinto il mondiale con la Yamaha, Stefano Domenicali mi ha chiamato e mi ha detto che mi voleva far provare la macchina. Io gli dissi ‘Va bene’, e così siamo andati a Fiorano a provar la macchina”.
Riguardo a questa prova, ammise di essere stato piuttosto veloce, riuscendo a girare sotto il minuto al giro. In seguito, proprio in virtù di questa velocità dimostrata, ha continuato a provare la sua macchina, facendo pure un test a Valencia. Ma perché, allora, non si è risolto tutto quanto in maniera positiva? Valentino Rossi ha dovuto scegliere fra la Formula Uno, e provare inizialmente l’esperienza in F1 un team meno blasonato, oppure se rimanere in MotoGP a lottare per podi, vittorie e mondiali.
Se fosse stato abbastanza veloce, sarebbe potuto passare addirittura in Ferrari in ottica futura. Rossi ha però deciso di fare diversamente, perché non si sentiva pronto a smettere di guidare una motocicletta. Soprattutto perché era cosciente di poter ancora vincere e fare la differenza in pista. Inoltre, le due ruote sono state sempre il massimo e la sua prima vera passione, quindi possiamo dire che la decisione del numero 46 è stata anche di cuore.