La NASCAR ha recentemente concluso un’importante disputa legale con due delle sue squadre, 23XI Racing e Front Row Motorsports, dopo un lungo processo di otto giorni. La notizia è stata ufficialmente annunciata dal giudice Kenneth Bell durante una sessione a Charlotte, North Carolina, segnando un passo significativo per il futuro della NASCAR e delle sue competizioni.
Il contesto della controversia legale
Le due squadre avevano accusato la NASCAR di pratiche anticoncorrenziali, sostenendo che il sistema di gestione dei charter violasse le leggi antitrust. In particolare, si lamentavano del fatto che la NASCAR avesse instaurato un monopolio, limitando la loro capacità di operare in modo equo nel campionato. Questa causa legale ha sollevato interrogativi su come la NASCAR gestisca le sue attività e i diritti delle squadre.
Le implicazioni del sistema di charter
Il sistema di charter consente alle squadre di assicurarsi un posto garantito nelle gare. Tuttavia, Front Row Motorsports e 23XI Racing hanno rifiutato di firmare il rinnovo del contratto proposto dalla NASCAR. Secondo quanto dichiarato da queste squadre, i termini non rispecchiavano le loro aspettative, soprattutto dopo due anni di trattative senza esito. Questo rifiuto ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sostenibilità economica del modello di business della NASCAR.
Il nuovo accordo e le sue conseguenze
Dopo intense negoziazioni, le parti hanno raggiunto un accordo che prevede il ritorno automatico dei charter per entrambe le squadre. Questo implica che 36 auto torneranno in pista, compresi tre modelli Ford Mustang per Front Row Motorsports e tre Toyota Camry per 23XI Racing. Tale sviluppo rappresenta una significativa vittoria per le due squadre, che avevano affrontato difficoltà nel garantire il loro posto nel campionato.
Le dichiarazioni dei protagonisti
Michael Jordan, co-proprietario di 23XI Racing insieme a Denny Hamlin, ha espresso soddisfazione riguardo all’esito della causa. Jordan ha sottolineato che l’obiettivo era garantire un’evoluzione equa per tutti gli attori coinvolti nel mondo della NASCAR. “Adesso abbiamo un’opportunità per crescere insieme e migliorare questo sport per le generazioni future”, ha dichiarato.
Bob Jenkins, proprietario di Front Row Motorsports, ha condiviso entusiasmo per la decisione: “Dopo oltre 20 anni in questo sport, questa giornata rappresenta un grande passo avanti. Era evidente che era necessario un sistema più equo per tutti.”
Il futuro della NASCAR e le sfide da affrontare
Il CEO della NASCAR, Jim France, ha evidenziato l’importanza di questo accordo per garantire un futuro prospero alla serie. “Questo risultato offre flessibilità e fiducia a tutte le parti coinvolte, permettendo di continuare a offrire esperienze memorabili ai nostri tifosi”, ha dichiarato France.
La NASCAR Cup Series 2026 è programmata per iniziare a Daytona a metà febbraio e prevede un totale di 36 gare, delle quali 26 valide per la regular season. Tuttavia, rimane da chiarire come sarà strutturato il formato dei Playoffs, che potrebbe subire modifiche significative rispetto agli anni precedenti.
In questo contesto, piloti come Denny Hamlin hanno già confermato la loro partecipazione nel 2026, mentre la NASCAR sta esplorando idee innovative per rinnovare il formato dei Playoffs e migliorare ulteriormente l’esperienza per i tifosi e le squadre.





