Il mondiale di Formula 1 del 2026 si prepara a rivoluzionare il panorama automobilistico con innovazioni senza precedenti. A meno di un mese dall’inizio dei test di Barcellona, il clima è già teso e le polemiche si fanno sentire, in particolare coinvolgendo i colossi Red Bull e Mercedes.
Recentemente, si è concluso il Gran Premio di Abu Dhabi, che ha visto Lando Norris trionfare per la prima volta nella sua carriera, segnando la fine di un’era caratterizzata dalle monoposto ad effetto suolo. Il 2026 porterà con sé un nuovo regolamento tecnico che cambierà radicalmente le vetture, con l’introduzione di power unit innovative e un design più snello e corto, accompagnato da pneumatici rinnovati e l’abbandono del fondo con canali Venturi.
Le nuove power unit e le polemiche
Con l’entrata in vigore di queste modifiche, ci si aspetta di assistere a una Formula 1 completamente diversa. Una delle novità più significative sarà l’eliminazione del DRS, il sistema attualmente utilizzato per facilitare i sorpassi. Al suo posto, verranno implementati nuovi dispositivi pensati per migliorare le manovre di sorpasso. Tuttavia, già prima dell’inizio dei test, si sono sollevate accuse riguardanti le prestazioni delle power unit fornite da Mercedes e Red Bull.
Le accuse di irregolarità
Secondo quanto riportato da Motorsport Magazin, entrambe le case automobilistiche sarebbero accusate di aver trovato una scorciatoia per aggirare il punto 5.4.3 del regolamento tecnico, aumentando il rapporto di compressione dei cilindri in pista per ottenere prestazioni superiori, per poi riportarlo nei limiti consentiti dalla FIA durante i controlli. Questa scoperta potrebbe rivelarsi un vantaggio sostanziale in un campionato già competitivo.
Dopo aver appreso di queste possibili irregolarità, Ferrari, Audi e Honda hanno deciso di unirsi per richiedere un intervento della FIA. È già pronta una protesta per la gara inaugurale a Melbourne, dove si farà riferimento al punto 1.5 del regolamento tecnico, che stabilisce che tutte le monoposto devono rispettare le normative in ogni momento delle competizioni. È importante notare che il rapporto di compressione geometrico dei cilindri non può superare il valore di 16.0, il che rende la situazione ancora più delicata.
Il ritorno di Honda in Formula 1
Un’altra grande novità del 2026 è il ritorno di Honda nel campionato di Formula 1, dopo una pausa, anno in cui conquistò il titolo mondiale con Red Bull Racing. La casa automobilistica giapponese ha recentemente rivelato i dettagli della sua nuova power unit, che sarà utilizzata in collaborazione con l’Aston Martin Aramco Formula One Team, creando una sinergia affascinante nel mondo delle corse.
Innovazione e sostenibilità
La nuova power unit di Honda si basa su un motore a combustione V6 turbo ibrido, potenziato da una componente elettrica che promette di aumentare la potenza del 50%, raggiungendo circa 350 kW. Questo approccio non solo punta a migliorare le prestazioni, ma si prefigge anche di aumentare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di carbonio. Con questo progetto, Honda intende dimostrare che è possibile coniugare performance e sostenibilità, un tema di crescente importanza nella Formula 1 moderna.
Il sistema di recupero energetico (ERS) subirà un rinnovamento completo, permettendo una gestione più intelligente dell’energia generata durante la gara. Questo cambiamento avrà un impatto significativo sulle strategie dei team, influenzando il ritmo e le manovre in pista. Honda, investendo in carburanti sostenibili, si pone all’avanguardia in un settore in continua evoluzione e sempre più attento all’ambiente.
In conclusione, il ritorno di Honda e le polemiche legate a Red Bull e Mercedes rendono il 2026 un anno cruciale per la Formula 1, promettendo di stravolgere gli equilibri attuali e di offrire ai tifosi una stagione ricca di emozioni e sorprese.




