Nel 2026, la Formula 1 entrerà in una fase di profonda trasformazione, caratterizzata da una revisione totale delle monoposto e dei motori. Questi cambiamenti non riguardano solo l’estetica delle vetture, ma anche la loro performance e il modo in cui i piloti interagiranno con la tecnologia a loro disposizione.
Uno dei punti chiave di questa evoluzione è rappresentato dalle modifiche ai motori. Sebbene rimarranno motori ibridi V6 turbo da 1.6 litri, la distribuzione della potenza cambierà drasticamente. Attualmente, circa l’82% della potenza è fornita dal motore a combustione interna; nel 2026, questa percentuale scenderà al 50%. La restante potenza verrà dal motore elettrico, con un evidente potenziamento delle capacità elettriche.
Innovazioni nei motori e nelle prestazioni
Con l’introduzione delle nuove specifiche, il motore a combustione interna passerà da 550 kW a 400 kW (circa 543 CV), mentre l’unità elettrica (MGU-K) aumenterà il suo contributo a 350 kW (475 CV). Questo porterà a una potenza complessiva di circa 1.000 CV, rendendo la batteria una componente essenziale per completare le gare. A differenza delle edizioni passate, dove la perdita dell’ibrido non comprometteva la gara, nel 2026 un’auto senza la batteria perderà metà della sua potenza, rendendo la gestione dell’energia cruciale per i piloti.
Strategie di guida e gestione dell’energia
I piloti dovranno quindi adattare il loro stile di guida, simile a quanto avviene nella Formula E, diventando esperti nella gestione dell’energia. La capacità di recupero in frenata aumenterà notevolmente, passando da 2 MJ a 8,5 MJ per giro, il che richiederà frenate più intense e tecniche di guida innovative.
Cambiamenti strutturali delle monoposto
Oltre ai motori, anche le monoposto subiranno cambiamenti significativi. Il peso minimo scenderà da 798 kg a 768 kg, con una distribuzione di 722 kg per la vettura e il pilota, più 46 kg per le gomme. Le dimensioni delle vetture saranno ridotte: la larghezza diminuirà da 200 a 190 cm e il passo da 360 a 340 cm, il che contribuirà a una maggiore manovrabilità.
Inoltre, la sicurezza sarà ulteriormente migliorata con un rinforzo della cellula di sopravvivenza e del roll-hoop, che resisterà a carichi maggiori, incrementando la protezione del pilota. Sarà fondamentale garantire che la nuova generazione di monoposto possa affrontare le sfide di velocità senza compromettere la sicurezza.
Aerodinamica e design delle vetture
Una delle novità più entusiasmanti è l’introduzione dell’aerodinamica attiva. Le monoposto del 2026 potranno adattare in tempo reale la configurazione delle ali per ottimizzare le performance in base alle diverse fasi di gara. Con modalità come X-Mode e Z-Mode, i piloti potranno scegliere configurazioni che massimizzano la velocità nei rettilinei o l’aderenza in curva.
Le gomme resteranno da 18 pollici, ma con una larghezza ridotta per migliorare l’efficienza aerodinamica. Anche le ali subiranno modifiche, con un design semplificato per ottimizzare il carico aerodinamico e migliorare le prestazioni generali delle vetture.
Verso un futuro sostenibile
La Formula 1 non si limita a rinnovare le sue vetture, ma punta anche a diventare un esempio di sostenibilità nel settore automobilistico. L’introduzione di carburanti sostenibili e sintetici è parte di una strategia più ampia per allinearsi alle esigenze ambientali contemporanee. Team storici come Mercedes, Ferrari e Honda sono coinvolti in questo cambiamento, insieme a nuove realtà come Cadillac, che farà il suo debutto nel 2028.
Con il nuovo Concorde Agreement, firmato da tutte le scuderie, la Formula 1 si prepara a un futuro in cui l’equità economica e competitiva sarà al centro delle sue politiche, garantendo gare più avvincenti e accessibili. La sfida per il 2026 non è solo in pista, ma coinvolge anche la comunità dei tifosi, rendendo il motorsport più connesso e inclusivo.





