La Dreame Technologies, nota fino a poco tempo fa per i suoi elettrodomestici, si appresta a entrare nel mercato delle hypercar. Durante il CES 2025, l’azienda presenterà un modello elettrico che, a un primo sguardo, ricorda la Bugatti Chiron. Tuttavia, le differenze sono significative e meritano attenzione.
Rendering e somiglianze: una copia o una reinterpretazione?
I rendering della Dreame Technologies, condivisi dal fondatore Yu Hao, hanno suscitato dibattiti tra appassionati ed esperti del settore. Le immagini, chiaramente generate da intelligenza artificiale, mostrano una griglia anteriore confusa e dettagli che, sebbene richiamino la Chiron, sono presentati in modo sfumato. La somiglianza con la Bugatti è innegabile: dalla caratteristica griglia a ferro di cavallo, passando per la nervatura centrale fino al profilo a “C” sui montanti posteriori. Gli elementi distintivi, come i fari, sono stati modificati, ma non in modo sostanziale da nascondere l’ispirazione originale. Questo solleva interrogativi sulla rispettabilità di tali scelte stilistiche.
Interni: dove la Dreame si distacca dalla Bugatti
Per quanto riguarda gli interni, Dreame ha scelto un approccio differente. L’abitacolo non presenta il minimalismo elegante della Chiron, né gli strumenti in titanio e pietre preziose della Bugatti Tourbillon. Al contrario, l’interno della Dreame è più simile a quello di un SUV, caratterizzato da un megaschermo ultrapanoramico e un secondo display per i comandi touch. Questa scelta potrebbe essere vista come un passo indietro rispetto alla classe della Bugatti o come un tentativo di rendere l’auto più accessibile e moderna. Dreame si autodefinisce “la Apple cinese”, un’affermazione audace che pone interrogativi sulla sua capacità di competere con marchi iconici come Bugatti e Koenigsegg.
Il futuro di Dreame: ambizioni e strategie
L’azienda ha in programma di entrare nel mercato delle hypercar nel 2027 con un modello elettrico capace di superare le sue rivali storiche. Dreame sta considerando diversi siti produttivi in Europa, incluso uno vicino alla Gigafactory Tesla di Berlino, e cerca supporto finanziario da BNP Paribas. Questa combinazione di ambizione e audacia potrebbe realmente cambiare le dinamiche nel mercato delle hypercar. Resta da vedere come reagirà Bugatti a questa sfida così “ispirata”.
In conclusione, la Dreame Technologies sta sollevando discussioni che sicuramente continueranno nei prossimi mesi. La sua proposta rappresenta un’idea innovativa o si limita a una semplice imitazione? Sono temi di rilevante interesse per gli appassionati del settore.