I segnali di divieto sono contemplati nel codice della strada e rappresentano la seconda categoria dei segnali di prescrizione.
Le altre due categorie di tali segnali sono i segnali di divieto, che sono stati già qui precedentemente analizzati e di precedenza.
Hanno la caratteristica di essere di forma circolare e hanno la peculiarità, di avere il fondo bianco con un contorno rosso (tranne i rarissimi casi, come ad esempio il divieto di transito o senso vietato, divieto di sosta e divieto di fermata).
Vi sono i segnali di divieto generici e i segnali di divieto specifici. I primi si riferiscono “indicazioni” generali, come ad esempio il divieto di sorpasso, il divieto di accesso, il divieto di stare ad una distanza inferiore di “x metri” dal veicolo che precede, oppure ancora il limite di velocità, il divieto di svolta. I secondi invece si riferiscono soltanto ad alcuni soggetti, come ad esempio il divieto di transito ai pedoni, il divieto di transito autobus o camion, oppure i segnali che indicano limitazioni a veicoli superiori a certe dimensioni o certi pesi.
Dei segnali di divieto fanno parte anche quelli che indicano il divieto di sosta e di fermata o il passo carrabile (cartello tondo blu e rosso).
Particolari sono poi i segnali che riportano la finte di un divieto: cartello tondo bianco con scritta nera sbarrata (il segnale accando indica via libera, cioè sottointende il termine di ogni divieto precedente).