In un mercato dell’auto sempre più competitivo, chi l’avrebbe mai detto che MG potesse superare nomi storici come Alfa Romeo e Lancia qui in Italia? 🚗✨ Sì, hai capito bene! Questo marchio, che sembrava destinato a diventare solo un ricordo, è tornato a brillare più che mai. Oggi possiamo dire che con oltre 40.000 unità vendute e una crescita del 50% nei primi mesi del 2025, MG è diventato il primo costruttore cinese in Europa. Ma come ha fatto a raggiungere questo incredibile traguardo? Ho avuto l’opportunità di chiacchierare con Andrea Bartolomeo, il Country Manager di MG Italia, per scoprire i segreti di questa ascesa fulminante.
Un marchio che riscrive le regole
Andrea Bartolomeo è chiaro: il successo di MG non è stato un colpo di fortuna. “Lo speravo, ne ero abbastanza sicuro”, racconta, mentre riflette sui risultati ottenuti. Ma dietro a questi numeri ci sono strategie ben definite. La rinascita di MG non si basa solo sulla qualità dei prodotti, ma anche su un posizionamento strategico. “Il brand ci ha dato una marcia in più,” aggiunge Bartolomeo. “Entrare nel mercato con un nome conosciuto ha reso più semplice attirare l’attenzione dei consumatori, senza dover investire enormemente in comunicazione.” Chi altro ha notato come i marchi storici abbiano dovuto adattarsi ai tempi moderni? 💬
Ma cosa significa davvero questa crescita per gli italiani? Per molti, MG è diventato sinonimo di qualità a un prezzo accessibile. “La gente sa che è cinese, ma non gliene importa,” continua Bartolomeo. “Quello che conta sono la qualità, la garanzia di 7 anni e un prezzo competitivo, soprattutto ora che i costi delle auto sono aumentati.” Dato che le auto stanno diventando sempre più costose, chi non vorrebbe trovare un’offerta vantaggiosa? 💰
Strategie per un mercato in evoluzione
MG non punta solo sull’elettrico e questo potrebbe essere uno dei motivi del suo successo in Italia, dove l’elettrico rappresenta ancora una piccola fetta del mercato. “Abbiamo un DNA duplice,” spiega Bartolomeo. “Siamo green, ma anche orientati ai volumi. In Sud Europa, l’elettrico da solo non basta.” La ZS termica, ad esempio, ha giocato un ruolo cruciale nel far crescere la notorietà del marchio. Okay, ma possiamo parlare di quanto sia importante avere un approccio diversificato in un settore in continua evoluzione?
Ma non è tutto rose e fiori: Bartolomeo ammette che è stato difficile far comprendere a Shanghai le peculiarità del mercato italiano. “Non è facile spiegare che qui l’elettrico pesa meno del 5%,” afferma. Eppure, questa flessibilità ha permesso a MG di adattarsi e prosperare in un contesto dove altri marchi stanno lottando. Non dimentichiamo anche il tema dei dazi imposti dall’Europa. “Siamo tra i più colpiti, con un impatto del 38%. Ma non abbiamo aumentato i prezzi,” sottolinea. Questo approccio ha permesso a MG di mantenere la propria clientela, anche in un momento di incertezze economiche. “Il freno all’elettrico non è solo economico, ma anche culturale. Serve tempo,” conclude Bartolomeo. Chi altro pensa che ci vorrà un po’ prima che il mercato si stabilizzi? 🕰️
Guardando al futuro
Con il mercato in continua evoluzione, MG ha gli occhi puntati sul futuro. L’azienda sta investendo nello sviluppo di modelli plug-in di nuova generazione, con batterie più grandi e pesi ridotti. “Vogliamo creare un ponte credibile verso l’elettrico,” afferma Bartolomeo, “ed è fondamentale rimanere competitivi.” Qui non si tratta solo di vendere auto, ma di costruire una visione per il futuro. 🌍
MG fa parte di SAIC Motor, il più grande costruttore cinese per volumi, e questa connessione offre vantaggi significativi. “SAIC ha una doppia anima: è innovativo sia nell’elettrico che nei motori tradizionali,” spiega Bartolomeo. “Lavorando con GM e Volkswagen, abbiamo imparato molto e questo ci ha permesso di migliorare le nostre competenze.” La visione di MG è chiara: entrare stabilmente nella top 10 del mercato auto italiano, proprio come nel Regno Unito, dove già si trova nella top 6. L’obiettivo? Raggiungere il 5% di quota di mercato entro la fine del 2025.
In chiusura, Bartolomeo riflette sull’industria automobilistica in generale: “I costruttori cinesi sono aggressivi. Non si tratta solo di margini, ma di cultura e determinazione. Mentre l’Europa si allontana dal segmento B, noi lo presidiamo.” È un richiamo all’orgoglio industriale e un invito a non restare fermi, perché, come dice lui, “loro hanno imparato da noi. Ora è il nostro turno di imparare qualcosa da loro.” E tu, cosa ne pensi di questa nuova era dell’auto? 🚘💭