Come fare manutenzione gomme automobile

Le gomme sono le uniche “cose” che consentono all’auto di poggiare sul terreno e stare “in strada”. Troppo poco tempo e troppa poca attenzione, viene dedicata loro, soprattutto in Italia. Anche i pneumatici necessitano di manutenzione. Una manutenziona corretta infatti, permette di prolungarne la vita, di avere sensazioni di guida migliori, un miglior comfort, ma soprattutto di incrementare la sicurezza dei passeggeri.

Ad esempio, viaggiare con una corretta pressione di gonfiaggio, si traduce in una miglior garanzia di spazio di arresto necessario, quindi in una frenata più pronta e più breve, in un minor consumo carburante, in una tenuta di strada migliore.

E’ opportuno controllare la pressione di gonfiaggio almeno una volta al mese, assicuramdosi che non ci siano perdite e attenendosi a quanto indicato nel libretto manutenzione della vettura (o all’interno dello sportello serbatoio, luogo ove solitamente sono indicate le pressioni di gonfiaggio, a seconda del carico). Uno sguardo al battistrada è importante per capire lo stato di usura della gomma: ci sono dei segni, delle tacche, che il produttore inserisce proprio per indicare il corretto limite minimo di efficienza. Il controllo si può fare semplicemente con una moneta da due euro: se il battistrada è al di sotto del bordo dorato, allora la gomma è da cambiare.

Un pneumatico col tempo più indurirsi o screpolarsi, oppure presentare dei rigonfiamenti anomali, visibili e tastabili. Lavarli e applicare saltuariamente dei prodotti appositi consente di mantenerne l’elasticità corretta, riducendo gli effetti sopra citati.

Quando si cambiano le gomme, passando dalle estive ad invernali o viceversa, è bene lavare e far asciugare bene le gomme che verranno poi rimontate alla stagione successivo, e poi se possibile, appenderle verticalmente con il cerchio oppure sovrapporle, mentre se non si ha il cerchio, stoccarle verticalmente appoggiate a terra (quindi senza impilarle possibilmente) magari sopra ad un cartone o in apposite sacche, cambiando posizione di tanto in tanto al fine di evitare l’ovalizzazione.

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