Furti di panchine posteriori: un fenomeno in crescita in Francia

La curiosa ondata di furti di panchine posteriori della Citroën C3 preoccupa automobilisti e autorità.

Un fenomeno preoccupante

Negli ultimi mesi, la Francia ha visto un aumento allarmante dei furti di panchine posteriori delle automobili, in particolare della Citroën C3. Questo fenomeno ha suscitato preoccupazione tra automobilisti, autorità e compagnie assicurative. Secondo l’associazione dei consumatori Que Choisir e il gruppo SRA (Sécurité et Réparation Automobiles), le denunce si stanno accumulando, specialmente nell’Île-de-France, con un picco di segnalazioni nella zona di Parigi e della Seine-Saint-Denis.

Le testimonianze dei proprietari sono simili: molti si svegliano al mattino per scoprire che la loro auto è stata privata dei sedili posteriori. Questo non è solo un inconveniente, ma rappresenta un problema più ampio che mette in luce le vulnerabilità del settore automobilistico europeo.

Le cause del fenomeno

Le spiegazioni fornite dagli esperti del settore automotive suggeriscono che la causa principale di questi furti sia legata alla conversione delle auto aziendali omologate come autocarro. Queste vetture, vendute inizialmente con soli due posti anteriori per motivi fiscali, devono essere riportate alla configurazione a cinque posti per poter essere vendute a privati. Tuttavia, il processo di approvvigionamento dei ricambi originali può essere lungo e costoso, con tempi di attesa che possono arrivare fino a otto mesi e costi superiori ai 6.000 euro per un kit completo.

Questa situazione ha spinto alcuni operatori senza scrupoli a cercare alternative nel mercato illecito, alimentando un fenomeno che non riguarda solo la Citroën C3, ma che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutto il paese. Secondo il Servizio Statistico Ministeriale della Sicurezza Interna, nel 2024 si è registrato un aumento del 4% dei furti di accessori da veicoli in Francia, un dato che conferma un trend preoccupante.

Il mercato nero dei ricambi

Il caso della Citroën C3 è solo la punta dell’iceberg. Esiste un mercato nero parallelo che risponde rapidamente alla crescente domanda di componentistica automobilistica, spesso senza alcun rispetto per le normative. La crisi delle catene di fornitura ha reso questo mercato ancora più fertile, poiché molti costruttori europei hanno ridotto le loro scorte di magazzino, creando una situazione in cui i ricambi originali sono difficili da reperire.

Inoltre, sui social network stanno nascendo gruppi di scambio informazioni tra le vittime di furti, dove si discute non solo dei sedili, ma anche di altri accessori come fari a led, airbag e sistemi multimediali. Purtroppo, anche le stesse vittime rischiano di alimentare il mercato nero cercando online i pezzi necessari per le riparazioni, senza prestare attenzione alla loro provenienza.

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