Auto d’epoca e auto storiche: differenze normative

Spesso si pensa che auto d’epoca e auto storiche siano la stessa cosa, ma non è così. Lo dice l’articolo 60 del Codice della Strada.

Possedere auto d’epoca e auto storiche, può essere una buona scelta soprattutto per chi vive in Italia.

Le agevolazioni fiscali previste dal governo sono diverse e, se l’auto possiede i requisiti necessari a essere dichiarata tale, il bollo e l’assicurazione saranno decisamente ridotte.

Anche se molti potrebbero pensare che auto storiche e auto d’epoca siano la stessa cosa, queste definizioni non sono assolutamente sinonimi.

Le due categorie di auto sono ben distinte tra loro e le certificazioni di auto storica o d’epoca comportano diverse conseguenze. La normativa di riferimento è presente nell’articolo 60 del Codice della Strada.

A seguire, vediamo nel dettaglio le differenze tra auto d’epoca e auto storiche.

Auto d’epoca

Per essere considerata un’auto d’epoca, il veicolo deve presentare le seguenti caratteristiche:

  • Non può più circolare in strade pubbliche;

Di conseguenza, deve essere cancellata dal PRA (Pubblico Registro Automobilistico);

L’unico modo per utilizzarla resterà la partecipazione a mostre, eventi organizzati appositamente e l’esposizione in vari musei o saloni. Per questo tipo di uscita, l’auto avrà bisogno di una targa provvisoria e di un foglio di via libera, rilasciato dalla Motorizzazione Civile;

  • Assicurazione quasi assente;

Per ottenere i certificati attestanti che si tratti davvero di un’auto d’epoca, la vettura dovrà passare una serie di controlli alla motorizzazione civile. Superati questi test, verrà rilasciato al proprietario un certificato di rilevanza storica e collezionistica, con la conseguente iscrizione del veicolo nei registri a norma di legge.

Auto storiche

Le auto storiche, al contrario di quelle d’epoca, possono circolare liberamente su strada. I veicoli che vogliono appartenere a questa categoria devono anche essi possedere dei certificati, come:

  • Iscrizione all’ASI (Automotoclub Storico Italiano);
  • Certificato di Rilevanza Storico Collezionistica.

Inoltre, l’obbligo di revisione è ogni due anni e per spostarsi con esse deve comunque essere rilasciata una carta di circolazione. Per un secondo attestato, quello di datazione e storicità, ci saranno altri controlli ancora.

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