Il Salone Auto Torino 2025 si prepara a diventare un palcoscenico cruciale per l’industria automobilistica italiana. Con una lettera aperta, le principali associazioni del settore – ACI, ANFIA, ANIASA, Federauto, Motus-E e UNRAE – hanno rivolto un appello al Governo e alle autorità locali, evidenziando una situazione critica da non ignorare.
In un contesto in cui le vendite di veicoli sono ancora lontane dai livelli pre-pandemia, è fondamentale rivedere le strategie per rilanciare un settore segnato da invecchiamento e stagnazione. Le associazioni richiedono un intervento deciso per affrontare questa crisi, che ha ripercussioni economiche, sociali e ambientali.
I fatti
Le associazioni hanno evidenziato che la crisi del settore automobilistico non riguarda solo la produzione e le vendite, ma è connessa anche a questioni sociali e di sostenibilità. Con un parco circolante sempre più obsoleto, il rischio di incidenti e danni ambientali aumenta quotidianamente. Roberto Pietrantonio, Presidente di UNRAE, ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato e lungimirante per affrontare questa crisi.
La transizione energetica
Un tema centrale nel dibattito attuale è la transizione energetica. Secondo Pietrantonio, i costruttori automobilistici stanno attraversando un periodo di grande cambiamento, investendo significativamente nella ricerca di nuove tecnologie e powertrain più sostenibili. È essenziale che le scelte politiche si basino su dati concreti e scelte praticabili, piuttosto che su ideologie.
Le richieste delle associazioni
Nella lettera congiunta, le sei associazioni hanno delineato sei priorità fondamentali per rilanciare il settore automobilistico in Italia. Queste priorità richiedono un approccio coordinato, mirato a migliorare l’infrastruttura elettrica e a ridurre i costi dell’energia, fattori chiave per rendere il mercato delle auto elettriche competitivo rispetto ad altri paesi europei.
Il ruolo del Governo
Il Governo ha la responsabilità di creare un ambiente favorevole alla crescita dell’industria automobilistica. L’ex Premier Mario Draghi ha recentemente enfatizzato l’importanza di una transizione energetica pragmatica, evitando approcci disgiunti che potrebbero compromettere la competitività dell’industria europea. Le associazioni auspicano che queste affermazioni si traducano in azioni concrete e misure efficaci per affrontare la crisi attuale.
Un appello all’unità
Con questo appello unificato, l’industria automobilistica italiana chiede un cambiamento reale e duraturo. Le associazioni auspicano un dialogo costante con le istituzioni, puntando a una visione a lungo termine in grado di supportare efficacemente il settore. Pietrantonio ha affermato: “Siamo qui per dimostrare l’importanza di fare sistema in un momento critico. È fondamentale che ora ci sia un impegno collettivo per salvaguardare e rilanciare l’industria automobilistica.”
Il grido d’allerta lanciato dalle associazioni è chiaro: senza un intervento tempestivo, il settore rischia di subire ulteriori danni. Con i dati di vendita che mostrano un trend negativo e nuovi attori che entrano nel mercato, è essenziale agire in modo strategico e coordinato.
Le decisioni devono essere chiare e attuabili nel breve termine, ma anche proiettate verso il futuro. Solo coinvolgendo le associazioni fin dalle prime fasi si potranno trovare soluzioni concrete e progressive per il bene comune, al di là di ogni ideologia.