Futuro automotive: possibili scenari pt 2

Proviamo ad ipotizzare un possibile sviluppo del settori automotive in un futuro prossimo

Nella prima parte di questi articoli dedicati al futuro automotive (che trovate qui) abbiamo analizzato i recenti cambiamenti del settore. In particolare ci siamo focalizzati sui cambiamenti riguardanti il modo di fare azienda nel settore. Si tratta infatti di un cambiamento radicale rispetto al passato poiché l’ingresso massiccio di costruttori extracomunitari ha completamente rivoluzionato gli equilibri di vendite in Europa.

Cosa potrebbe accadere

I grandi gruppi

Ad oggi la maggior parte dei marchi è inclusa in un gruppo automobilistico che per dimensioni (numero di dipendenti, fatturato, immatricolazioni e modelli) è ormai inarrivabile per qualsiasi competitor singolo. Basta guardare i dati ACEA per rendersi conto che in Europa il primo costruttore indipendente per immatricolazioni è la Ford in sesta posizione con quasi 1.000.000 di immatricolazioni. Tre volte e mezzo meno del gruppo Volkswagen in prima posizione. All’interno di un mercato del genere, dove i singoli arrancano (Ford ad esempio è stata salvata con fondi pubblici nel 2009, Chrysler è entrata nel gruppo Fiat nel 2009, Opel ha rischiato a lungo il fallimento ed è entrata nel gruppo Peugeot) è probabile che anche i grandi gruppi che conosciamo oggi possano decidere di unirsi e creare gruppi ancora più estesi. Queste grandi fusioni garantiscono ai marchi più piccoli di sopravvivere, ma appiattiscono molto le differenze tra le auto. Infatti la maggior parte dei gruppi utilizza i suoi motori e i suoi pianali si più modelli di marchi diversi. Questo metodo aiuta a ridurre molto i costi di progettazione e favorendo la produzione in serie. Non è quindi impossibile vedere tra qualche anno auto meccanicamente molto più simili.

Le produzioni low cost

Parallelamente ai grandi gruppi che monopolizzano il mercato stiamo assistendo alla nascita di costruttori indipendenti. Questo può sembrare un controsenso rispetto a quanto affermato poche righe più su. Ma grazie ad un forte innalzamento della qualità dei veicoli prodotti in Asia e Sud America stanno nascendo una serie di Case che importano motori e componenti dai Paesi in via di sviluppo. Componenti che vengono successivamente assemblate e che formano un veicolo nuovo che viene marchiato dalla casa. Questa formula utilizzata da costruttori emergenti consente di produrre veicoli dalla qualità simile ad i veicoli progettati (e magari fisicamente prodotti) in Europa a prezzi molto competitivi. Assisteremo ad una forte emersione di queste case nei prossimi anni oppure rimarranno in secondo piano?

La guida autonoma

Altro punto interessante: è ormai considerato certo il fatto che tra qualche anno le auto si guideranno da sole. Questo cambiamento radicale (che comunque almeno fino al 2040 non vedremo) cambierà sicuramente il nostro modo di concepire le automobili. Ma cambierà anche le dinamiche del settore automotive? Per circolare bisognerà ancora acquistare un veicolo? Non è impossibile pensare che quando la guida autonoma sarà realtà le persone smetteranno di acquistare i veicoli, ma per poterli utilizzare debbano diventare soci della casa costruttrice. Si tratterebbe di un cambiamento davvero epocale e sicuramente non diventerebbe realtà immediatamente dopo la messa in produzione dei veicoli a guida autonoma, ma crediamo che sia una possibilità plausibile.

Conclusione

I contenuti di questo articolo si basano su previsioni indipendenti della redazioni e pertanto non devono essere prese come certe. Siamo però convinti che molto di quello che abbiamo scritto possa avverarsi almeno in parte. La globalizzazione ha già creato una dinamica simile con la telefonia, ed è possibile che il settore automotive segua la stessa linea. Nel prossimo articolo proveremo ad analizzare invece le tecnologie che presto o tardi vedremo a bordo dei nostri veicoli, basandoci sia su sviluppi ideali, sia su dati e fatti diffusi dalle case.

Scritto da Paolo Serravalle
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