Classifica 5 Gran Premi di Formula 1 da non dimenticare

Una volta la Formula Uno era spettacolo puro, prima che i regolamenti nuovi e una gestione a dir poco discutibile (oggi è praticamente in mano ad una sola persona), andassero a rovinare uno degli spettacoli più belli al mondo.

Facciamo un po’ di amarcord e cerchiamo di stilare una classifica dei gran premi di formula uno più belli, avvincenti, spettacolari:

5) Montecarlo 1982: forse il Gran Premio più assurdo della storia. I problemi cominciano a due giri dal termine quando a causa della pioggia il leader della classifica Alain Prost (Renault) esce di pista. Passa al comando Riccardo Patrese con la sua Brabham, la quale però poco dopo per un problema si spegne. È quindi la volta di Didier Pironi (Ferrari) che balza al comando ma non arriva in fondo per problemi alla batteria. Andrea de Cesaris su Alfa Romeo ha la grande occasione, ma si ritrova senza benzina, poi Derek Daly (Williams) va a sbattere contro le barriere. L’unico a chiudere la corsa è Patrese, il quale dopo un fermo è incredibilmente riuscito a ripartire: era dal 1975 che un italiano non vinceva un GP di F1.

4) Spagna 1981: l’ultima vittoria di Gilles Villeneuve, con la Ferrari, coincide con la sua prova migliore in assoluto. Nonostante una vettura lenta sul misto e una settima posizione in griglia di partenza, il pilota canadese riesce a portarsi in testa al 14° giro e a mantenere salda la sua posizione. I suoi quattro inseguitori chiudono la gara racchiusi in circa un secondo e mezzo.

3) Brasile 2007: Ultima gara. Prima del via sono tre i piloti in corsa per aggiudicarsi il Mondiale: Lewis Hamilton (McLaren) con 107 punti, Fernando Alonso (McLaren) con 103 punti e Kimi Räikkönen (Ferrari) con 100. Hamilton preso dalla foga, rovina la propria gara perdendo posizioni e arrivando al 7° posto, dopo un tentativo di attacco nei confronti di Alonso. Vince Raikkonen, davanti a Felipe Massa e ad Alonso che chiuderà la classifica mondiale al secondo posto, al pari di Hamilton, dietro un solo punto dal pilota finlandese della Ferrari.

2) San Marino (Imola) 1994: purtroppo è un Gran Premio negativo, ma non si può dimenticare. Morirono prima Ratzenberger durante le prove del sabato e poi Senna durante la gara della domenica. Segnaliamo soltanto questo per ricordare tutti i piloti che durante un gran premio hanno lasciato la vita mentre “giocavano” con le loro passioni e il loro sport.

1) Italia 1971: questa di Monza è stata la gara più veloce del secolo scorso, la gara con il maggior numero di cambi al comando, la gara con il minor distacco tra primo e secondo, che ha fatto segnare la prima e unica vittoria nel Mondiale di Peter Gethin. Cévert è davanti prima dell’imbocco della Parabolica, Peterson stacca al limite e lo sorpassa, ma dietro di lui Gethin fa ancora meglio: sfrutta la scia dello svedese, lo affianca all’interno in curva e lo brucia sul rettilineo, chiudendo la gara con l’incredibile media di 242.615 km/h. Cévert chiude terzo, Hailwood è quarto, Ganley è quinto a 0″61. Tra i primi due si è registrato il minimo distacco possibile per i cronometri di allora: un centesimo, praticamente qualche centimetro dopo 316 chilometri di corsa.

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