Che cosa sono i segnali di conferma

I cartelli di conferma fanno parte del gruppo dei segnali d’indicazione, a sua volta contenuti nella segnaletica orizzontale.

Questi segnali possono essere generalmente di due colori: verde o blu. Verde se interessano un tratto autostradale e blu invece se si trovano su una strada extraurbana. Nell’itinerario di percorrenza scelto dagli utenti della strada, i segnali di conferma hanno la funzione d’indicare con esattezza le prossime località raggiungibili, con le relative distanze espresse in chilometri in ordine di raggiungimento.

Durante la guida alla presenza della segnaletica di conferma è quindi opportuno fare attenzione al colore del cartello, per capire se siamo sul percorso corretto (autostradale o extraurbano).

I segnali di conferma possiamo trovarli anche posti sotto quei cartelli che indicano la fine di un centro abitato (segnale bianco con sbarra rossa), come pannelli aggiuntivi.

In generale quindi i cartelli di conferma sono molto utili ai guidatori, sopratutto perché prima dell’avvento del tecnologie moderne, (in questo caso mi riferisco ai navigatori), rappresentavano di fatto l’unico elemento d’indicazione in chilometri per il raggiungimento di una determinata meta.

Possiamo dire che in passato, grazie ai segnali di conferma gli utenti delle strade potevano farsi un’idea sui chilometri da loro percorsi, oltre che organizzare al meglio il viaggio sulla base di questi dati.

Oggi la funzione dei segnali di conferma ancora d’uso comune sulle nostre strade, viene “sostituita” dai navigatori.

Questi nuovi strumenti effettuano un calcolo in tempo reale sulle distanze in chilometri, oltre a indicare itinerari più brevi o veloci a seconda delle opzioni che l’utente seleziona.

In ogni caso attualmente queste utilities sono facilmente reperibili da chiunque abbia accesso alla rete attraverso ad esempio, il servizio che offre Google Maps e simili.

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