Motorsport: il meglio e il peggio del 2018

Proviamo a ripercorrere i momenti più belli (e più brutti) del motorsport nel 2018

Il 2018 è stato un anno splendido per il motorsport, con tanti campionati decisi nelle ultime gare e tanti campioni che si sono dati battaglia sulle quattro e sulle due ruote.

Il meglio

Il quinto titolo di Hamilton

Non potevano non partire da lui, il grande protagonista del campionato di Formula 1 2018 è riuscito a cogliere il suo quinto titolo mondiale superando Sebastian Vettel ed eguagliando Fangio. Seppur con una Mercedes ancora leggermente superiore alla Ferrari il pilota inglese ha guidato alla grande non commettendo mai errori determinanti, meritando il titolo.

Il settimo di Marquez

Anche lui come Hamilton ha dimostrato di essere un fenomeno assoluto, al pari delle leggende della categoria. Ne mancano solo due per arrivare a Valentino Rossi, riuscirà a batterlo?

La conferma di Leclerc

Nonostante i tanti dubbi il giovane monegasco è riuscito a confermarsi nella categoria regina del motorsport, guadagnandosi un sedile in Ferrari al fianco di Vettel. Sarà lui il protagonista della prossima stagione?

L’eterno Tarquini

A 56 anni suonati è riuscito a vincere un titolo nel WTCR, talento immenso e classe assoluta per un pilota italiano velocissimo di cui non si sente quasi mai parlare.

Il ritorno di Sebastien Loeb

Certi amori non finiscono mai. Discorso assolutamente valido per il campione francese che ha deciso di fare un rientro nel WRC. La sua esperienza non è durata molto, solo 3 week-end, ma è riuscito a portarsi a casa anche una vittoria. Chapeau

Zanardi infinito

La BMW gli ha concesso la possibilità di gareggiare per un week-end nel DTM e lui non ha deluso le aspettative, anzi. In Gara 2, sotto il bagnato in condizioni difficilissime è riuscito a concludere quinto davanti al leader del mondiale. A 52 anni il talento è ancora quello di una volta. Congratulazioni a lui per essere ciò che è e per fare ciò che fa. Lo aspettiamo alla 24h di Daytona.

Il peggio

Superseason WEC 2018/2019

L’idea era anche buona, peccato però il risultato non sia quello sperato. Con solo la Toyota come costruttore in LMP1 il titolo è praticamente già assegnato e, salvo Balance of Performance estremi, anche le gare si riducono ad una lotta tra le due vetture Toyota. Speriamo che i prossimi regolamenti (e le più economiche hypercar) possano far tornare i costruttori ufficiali in quello che è uno dei campionati motorsport più belli del mondo.

Lo sbaglio di Vettel in Germania

Per dirla tutta il pilota è stato anche abbastanza sfortunato, però un campione del suo calibro non dovrebbe mai commettere errori di questo tipo. Si è trattato infatti di un errore pagato carissimo dal pilota tedesco, che da lì in poi è stato sempre più in difficoltà nella lotta al titolo.

Il brutto gesto di Santino Ferrucci

Il pilota americano del vivaio Haas ha deliberatamente tamponato il suo compagno di scuderia nel giro di rientro dopo la gara sprint sul circuito di Silverstone in F2. Che dire? Brutto gesto da parte di un pilota spesso scorretto e antisportivo che però è stato fortunatamente sanzionato dal team con l’esclusione dalla squadra.

La pinzata di Fenati

Più o meno lo stesso discorso fatto su Ferrucci, solo che per Fenati c’è l’aggravante della pericolosità. Tamponare il compagno durante il giro di rientro è un brutto gesto antisportivo, ma non mette in pericolo l’incolumità della vittima, pinzare il freno anteriore ad un proprio avversario ad oltre 200 chilometri orari invece si. Uno dei gesti più brutti mai visti in pista.


Scritto da Paolo Serravalle
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