Come calcolare la distanza minima di sicurezza

La distanza di sicurezza è definita come la distanza minima che ogni veicolo in movimento deve mantenere da quello che lo precede, in modo da potersi arrestare al momento richiesto senza tamponarlo. In altre parole è la distanza minima che si deve mantenere dal veicolo che precede, che consenta di arrestare il proprio veicolo senza arrecare danni alle vetture (e di conseguenza alle persone).

Non è facile determinare la giusta distanza di sicurezza, anche perchè mentre si guida non si è certo alle prese con calcolatrici e formule. Sono molti i parametri che possono influire, come ad esempio i tempi di reazione, lo stato di usura delle gomme, lo stato di efficienza dell’impianto frenante, i pesi dell’auto (se a pieno carico la distanza sarà maggiore, mentre se si viaggia soli allora questa sarà minore), le condizioni atmosferiche, lo stato del fondo stradale, la pendenza della strada.

Una formula molto semplicistica (e comunque scorretta) che spesso viene consigliata per determinare la distanza di sicurezza, indica di togliere l’ultima cifra alla velocità registrata e moltiplicare il tutto per tre, ottenendo lo spazio necessario di arresto: Esempio: si viaggia a 100 km/h, si toglie l’ultima cifra (quindi lo zero) e si moltiplica per tre, ottenendo 10×3= 30 metri. Tale metodologia è sbagliata in quanto non tiene conto delle variabili sopra menzionate. A testimonianza di questo, si segnala che una Lamborghini con impianto frenante pienamente efficiente, altamente tecnologico, con freni carbonceramici, si arresta da 100 Km/0 in uno spazio di poco superiore ai 32 metri. Questo basta per dimostrare che il calcolo precedente è errato.

Un’altra semplice formula, sicuramente più attendibile, per calcolare approssimativamente una buona distanza di sicurezza è quella di dividere la propria velocità per 10 ed elevare al quadrato il risultato. Così si ottiene un buon indicatore (a volte anche abbondante), espresso in metri, della distanza da tenere dal veicolo che precede. Quindi a 50 km/h si dovrebbe mantenere una distanza di 25 metri (calcolando col metodo precedente i metri sarebbero 15). Così si riuscirebbe a considerare qualche parametro esterno che influenzano la frenata e lo spazio di arresto.

Un’ultimo metodo semplice ma discretamente efficace, soprattutto nella guida “sportiva” è quello di prendere un punto di riferimento rispetto al veicolo precedente (come ad esempio il passaggio dell’auto che ci precede accanto ad un albero o ad un cartello, oppure sopra un tombino) e da lì iniziare a contare con tono normale parlato “1101, 1102, 1103“. La nostra auto dovrebbe transitare allo stesso punto di riferimento preso in precedenza, dopo che abbiamo terminato il conteggio.

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