Una base da Peugeot 208 per una futura Alfa Romeo Mito?

Una versione a zero emissioni sarebbe ovviamente inevitabile.

Alfa Romeo è stata un po’ cupa fino ad ora, ma la speranza si è ravvivata (un po’) da quando è entrata a far parte della galassia Stellantis. Il produttore potrebbe cambiare le cose nei prossimi anni. Ciò avverrà moltiplicando l’offerta di prodotti con un nuovo modello ogni anno, a partire dal SUV Tonale che sarà lanciato nel giugno del 2022. Inoltre, come tutti i marchi del gruppo, il costruttore italiano non sfuggirà all’elettrificazione.

La gamma dovrebbe essere interamente elettrificata entro il 2024. Infine, non venderà più veicoli con motore a combustione nel 2027. Per quanto riguarda i prossimi veicoli, sappiamo già più o meno cosa aspettarci per uno di loro. Alfa Romeo sta infatti pensando di far rivivere la city car MiTo, la cui carriera si è conclusa nel 2018 dopo dieci anni di fedele servizio.

alfa romeo mito

Alfa Romeo: termico ed elettrico

Questa informazione non è molto sorprendente. Dopo la fusione Fiat-Chrysler Peugeot, le voci sulle possibilità offerte da una tale fusione si sono moltiplicate. Sappiamo che la Lancia Delta rinascerà dalle sue ceneri, per esempio, quindi non sembrava sorprendente che l’Alfa potesse dare una discendenza a certi modelli che aveva eliminato dal suo catalogo riprendendo le piattaforme comuni. In questo caso, la prossima Mito sarebbe basata sulla stessa piattaforma Peugeot 208 e Opel Corsa.

La city car italiana sarebbe ancora disponibile a benzina (la micro-ibridazione sembra però possibile). Più chic e più sportiva, dovrebbe avere solo i motori più potenti. Una versione a zero emissioni sarebbe ovviamente inevitabile, dato che i suoi cugini francesi e tedeschi hanno una variante simile. La presentazione dovrebbe avvenire nel corso del 2023 se tutto va bene. Vi terremo aggiornati.

Come far sopravvivere Giulia e Stelvio

Oggi arriva una nuova serie speciale, appena tre settimane dopo la precedente. La Giulia e la Stelvio “GT Junior” fanno ancora una volta appello al passato del Biscione per cercare di uscire dal crollo delle vendite.

Basata sul livello di allestimento Veloce, la serie è piuttosto ben equipaggiata. Prevede il colore specifico “Lipari Ochre”, cerchi da 19 pollici, loghi GT Junior ricamati, tetto apribile panoramico, caricatore a induzione e guida autonoma di livello 2. La Giulia GT Junior (2.0 280 CV) costa 63.400 euro e la Stelvio GT Junior (2.2 diesel 210 CV) 68.500 euro.

Scritto da Sabrina Rossi
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