Autopilot: che cos’è e come funziona la guida autonoma di Tesla?

Autopilot è il nome dato da Tesla al suo hardware avanzato dedicato alla guida autonoma, un possibile primo passo verso l'automobile che si guida da sola

Una nuova frontiera della guida? L’Autopilot di Tesla è un sistema di assistenza al conducente evoluto, capace di migliorare comfort al volante e sicurezza. Esso è presente, di serie, su ogni nuovo modello del costruttore.

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Tecnologia avanzatissima

Ogni veicolo Tesla è dotato di otto telecamere esterne che inviano i loro dati a un sistema di elaborazione centrale, collocato nel computer di bordo. I pacchetti Autopilot sono in realtà tre, tutti progettati per essere migliorati nel corso del tempo e dotati di capacità differenti.

  1. Autopilot: è l’hardware base, dotato di cruise control adattivo per adeguare la propria velocità a quella del traffico e di sistema di autosterzatura, capace di fornire assistenza quando si curva all’interno di una corsia ben contrassegnata.
  2. Autopilot avanzato: è l’hardware intermedio con caratteristiche superiori rispetto alla sua versione base. Esso agevola lo spostamento in una corsia adiacente, in autostrada, nel momento in cui il guidatore attiva la freccia, aiuta a parcheggiare l’auto in parallelo o perpendicolare, si connette ad una app per smartphone per darci una mano quando entriamo o usciamo da spazi stretti e fornisce una guida per raggiungere al più presto le rampe di entrata e uscita in autostrada, suggerendoci inoltre quando cambiare corsia. Quest’ultima funzione è ancora in fase beta, ovvero in sperimentazione.
  3. Guida al massimo potenziale: si tratta dell’autopilot di ultima generazione, quello che oltre a comprendere tutte le funzionalità viste fin qui è anche in grado di identificare semafori e stop e segnalare al conducente la necessità di fermarsi (funzione in fase beta). Prossimamente sarà aggiunto un sistema di autosterzatura per le strade urbane e cittadine.

L’impegno di Tesla per la sicurezza

La notizia della causa vinta, in Germania, da una signora proprietaria di Model X che si è vista dare ragione dal tribunale sul fatto che Autopilot non sia in grado di riconoscere gli ostacoli in maniera consistente, ha fatto piuttosto scalpore.

Forse proprio per questo motivo Tesla ha ritenuto necessario precisare come le funzioni di sicurezza attive siano progettate per assistere il conducente e non per sostituirlo. Il costruttore specifica sempre, anche sul proprio sito, come sia necessario restare vigili, guidare con prudenza e mantenere sempre il controllo sul proprio veicolo.

Autopilot, ad ogni modo, è fornito di un pacchetto sicurezza piuttosto ricco, comprendente frenata automatica d’emergenza; sistema di avvertimento di collisione frontale; preavviso di collisione laterale; accelerazione con rilevamento ostacoli (non così efficace, secondo il tribunale di Monaco di Baviera); monitoraggio del punto cieco; prevenzione dell’uscita di corsia standard e di emergenza. Insomma, non si può certo dire che gli sviluppatori di Autopilot abbiano lesinato sulla sicurezza.

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Attenzione al nome: Autopilot non è un pilota automatico

La ricerca di Tesla nel campo delle intelligenze artificiali capaci di assistere durante la guida risale al 2014. I passi avanti fatti dalla tecnologia in questo lasso di tempo sono stati davvero molti ma, attenzione: siamo ancora ben lontani dal poter dire che Autopilot possa guidare l’auto al posto nostro.

Gli assistenti tecnologici sono stati pensati per coadiuvare la guida di un conducente attento, che tenga sempre le mani sul volante e possa intervenire in ogni momento. Nessuna delle pur avanzate funzioni del sistema di guida al massimo potenziale è in grado di rendere il veicolo autonomo.

Scritto da Mattia Mezzetti
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