Fari alogeni, led e xeno: caratteristiche e differenze

Nel corso degli anni c’è stata un’evoluzione importante per quanto riguarda la tipologia di fari. Da quelli alogeni, ai led fino allo xeno.

Fino a qualche anno fa solo le macchine di lusso ne disponevano, ora invece sono quasi tutti di serie. Ma scopriamo quali sono le principali caratteristiche che li contraddistinguono.

Fari alogeni

Nati all’inizio degli anni 60, presentano una tecnologia standard. Al loro interno sono contenute diverse tipologie di metalli ed in particolare lo iodio. Un elemento che permette di aumentare la luminosità e la durata delle lampadine.

A contraddistinguere le lampade è la lettera H. La più diffusa è la H7 che assorbe 55 watt. Presentano un colorazione tra giallo ed azzurro, con la temperatura di colore 3200 K°.

Vantaggi : basso costo.

Svantaggi : necessitano di continua manutenzione.

Fari a led

Una delle ultime frontiere nel mondo dell’auto. Quelli a led vengono apprezzati quasi più per l’estetica, che per le prestazioni. Come molti sapranno, i fari a led presentano più di un punto luce. Nonostante ciò la manutenzione è davvero minima. Anzi, è davvero raro sia necessaria al punto che si distinguono per la lunghissima durata.

A differenza di quelli alogeni, assorbono un quinto di energia in meno. L’illuminazione è tale da raggiungere un’ampiezza di 55 metri ed una profondità oltre i cento metri. Maggiore visibilità, una maggiore sicurezza. Vantaggi ai fari anteriori, ma anche a quelli posteriori per l’attivazione in soli 5 millisecondi. Necessità di batterie a basso amperaggio e minor peso.

Fari allo xeno

Diversamente da led ed alogene, queste lampade presentano all’interno un gas. Dispongono di una centralina ed un attivatore che innalzano la tensione della lampada.

Vantaggi : durata elevatissima, manutenzione quasi nulla, visibilità elevata e maggiore sicurezza. Quelli allo xeno di ultima generazione assorbono la metà dei watt delle lampe alogene.

Lato negativo, il costo maggiore rispetto alle altre tipologie di fari.

Scritto da matteo maggi
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