Roma e Milano: misure di limitazione della circolazione di veicoli inquinanti

La qualità dell’aria che respiriamo è di fondamentale importanza e nelle grandi città ci si muove in questo senso per limitare i veicoli inquinanti.

Il numero sempre maggiore di auto e la presenza ancora massiccia di auto con emissioni particolarmente inquinanti rendono l’aria sempre meno salutare, satura di smog e di esalazioni tossiche. Il futuro, che qualcuno ha già visto, prevede l’utilizzo di fonti alternative ai carburanti per alimentare le nostre auto, ma nel frattempo la situazione può sfuggire ad ogni controllo.

In lungo e in largo per l’Italia, numerose sono le città che hanno messo in atto piani antinquinamento ottenendo risultati più o meno buoni. I più polemici parlano di ritorno di cassa per le finanze comunali ma non è questa la sede in cui valutare tali affermazioni.

Sicuramente i comuni di Roma e Milano sono in prima linea in quella che ormai può essere definita in senso stretto una vera e propria lotta all’inquinamento. Vediamo quali sono le misure che le due città propongono.

A Roma è stata definita Fascia Verde quella parte di città dove sono in vigore restrittive leggi antinquinamento; sono state installate delle centraline che monitorano costantemente il livello di saturazione dell’aria.

Escludendo i propulsori di nuova generazione, quindi Euro 6, ogni altra tipologia di veicolo è soggetta a restrizioni più o meno invasive. Si va dal divieto assoluto di circolazione per i veicoli Euro 0 dal lunedì al venerdì, alla circolazione vietata per alcune ore (07:30 / 10:30 e 16:30 / 20:30) per i diesel Euro 3.

A Milano è stata istituita l’area C, una zona a traffico limitato dove però è possibile circolare, sempre con le restrizioni stabilite a livello comunale, acquistando un particolare ticket d’ingresso. Anche i motori di ultima generazione devono pagare l’ingresso che rimane precluso per i veicoli più inquinanti.

Solo i veicoli ad alimentazione elettrica possono circolare all’interno dell’area senza pagare nulla.

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