Come contestare decurtazione punti sulla patente

La patente a punti è stata introdotta ormai da una decina d’anni, con lo scopo di sensibilizzare gli automobilisti al rispetto delle regole del codice stradale. Purtroppo il meccanismo rischia di ripercuotersi contro gli automobilisti nel momento in cui a ogni effrazione corrisponde la decurtazione di alcuni punti della patente. Queste effrazioni possono essere multe per il parcheggio in divieto di sosta o per l’eccesso di velocità registrato dagli ormai odiatissimi autovelox installati ormai in moltissimi punti di strade urbane, extraurbane principali e secondarie e autostrade.

Come contestare decurtazione punti sulla patente

A volte capita di ricevere multe per essere passati col rosso anche se in realtà era giallo o di ricevere un’effrazione commessa in un paese dove non siamo mai stati, per uno scambio di targa. Inoltre i limiti di velocità e la presenza degli autovelox vanno segnalati obbligatoriamente, per evitare di prendere la multa quando si va ai 70 perché magari il limite era 50, ma non se ne era a conoscenza. Al di là dei soldi da sborsare, la decurtazione dei punti potrebbe avere conseguenze gravi se si somma ad altri punti decurtati e può costringere a dover rifare la patente per l’esaurimento dei punti. Per contestare la decurtazione dei punti sulla patente bisogna avvalersi del verbale di contestazione che deve essere allegato alla multa. La contestazione della decurtazione punti va presentata al giudice di pace del luogo in cui è avvenuta l’effrazione con ricorso da presentare entro 30 giorni dal recapito della multa. Fino alla sentenza finale del giudice di pace l’iscrizione nell’Anagrafe nazionale della decurtazione dei punti è congelata.

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