Colonnine elettriche in Italia – A che punto siamo con la diffusione della rete?

Nonostante la tecnologia sia sempre più avanzata in questo senso, la diffusione delle colonnine elettriche in Italia è ancora piuttosto limitata.

Nonostante la tecnologia sia sempre più avanzata in questo senso, la diffusione delle colonnine elettriche in Italia è ancora piuttosto limitata. Le vetture a zero emissioni non riescono a fare breccia tra gli automobilisti nostrani anche perché non è facile riuscire a ricaricarle in maniera adeguata. Qual è la situazione attuale in merito? Non è semplice effettuare una mappa colonnine ricarica auto elettriche ben precisa, ma gli elementi non mancano per definire un quadro non proprio edificante.

Auto elettriche, una passione che non decolla

Le auto elettriche non hanno ancora riscosso il successo sperato e i numeri stanno a dimostrarlo. Le nuove tecnologie sono sempre più potenti, ma la gente preferisce ancora affidarsi a sistemi di carburazione tradizionale, quali benzina, gasolio e GPL. Chi ama i viaggi in automobile sceglie raramente di farlo con un mezzo di ultima generazione a emissioni zero, ma la colpa non sembra solo degli automobilisti. Infatti, bisogna fare in modo che le colonnine di ricarica vengano collocate in punti specifici, in modo da evitare che si rischi di restare letteralmente a secco.

La carenza delle colonnine ad accesso pubblico

Come mai l’elettrico non diventa imprescindibile per la mobilità degli italiani? In base a quanto emerge da una ricerca portata avanti da Motus-E, più di un comune italiano su due non dispone di alcuna colonnina ad accesso pubblico. In realtà, il dato in sé e per sé non è così preoccupante, pensando anche alla presenza di un’infinità di località dalle dimensioni piuttosto limitate che si appoggiano a territori ben più grandi, nella maggior parte dei casi capoluoghi e province.

Pensare che il 58% dei comuni del nostro Paese non disponga di una colonnina elettrica non è proprio confortante, ma si può guardare avanti con un pizzico di ottimismo. Le opportunità non mancano, ma per il periodo delle vacanze ci si potrebbe aspettare qualcosa di meglio, specie nel caso in cui la cittadina di villeggiatura non disponga della strumentazione adeguata. Ciò che conta è riuscire a prepararsi in tempo per scongiurare qualsiasi imprevisto, in modo da rendere la propria esperienza di vacanza con un’auto elettrica sicura e divertente.

Nel Bel Paese, nel raggio di 30 chilometri, è presente almeno un punto di ricarica aperto a tutti. Questo è un dato che può dare una certa tranquillità agli automobilisti di ultima generazione, che non rischiano di restare fermi da un momento all’altro. I dati peggiorano leggermente se il fenomeno viene analizzato nel giro di 20 chilometri, con una disponibilità pari al 99%. Se invece ci si mette in cerca di una colonnina in un arco locale di 10 chilometri, la percentuale si aggira sull’86%. Prepararsi con un certo anticipo resta l’operazione migliore da compiere.

A tutto ciò, bisogna aggiungere che un bel viaggio con una vettura elettrica potrebbe nascondere una serie di preoccupazioni aggiuntive. Attese e soste sono alquanto frequenti, così come è essenziale prepararsi all’eventuale uso di un taxi per spostare un possibile veicolo rimasto a secco. Per facilitare il proprio compito e scongiurare qualsiasi inconveniente, bisogna ulteriormente informarsi.

La situazione a livello locale

Andando fino in fondo alla questione, va segnalato che la media a livello nazionale è pari a 6 colonnine ogni 10 mila abitanti. Tuttavia, la situazione peggiora in misura notevole per quanto riguarda il Centro-Sud del nostro Paese, con sette località che non arrivano neanche a una colonnina singola. Stiamo parlando di Foggia, Latina, Prato, Trieste, Cagliari, Sassari e Giugliano in Campania. Tutte cittadine situate dalla Toscana in giù, per una sorta di digital divide che coinvolge anche questo particolare settore.

Dando invece un’occhiata ai singoli capoluoghi di provincia, le altre città in difficoltà oltre a quelle già menzionate sono Trieste, Crotone, Vibo Valentia e Isernia, che può avvalersi di una poco lusinghiera ultima posizione. E la situazione della provincia molisana si fa ancora più complicata per quanto concerne la ricarica veloce. Un aspetto del genere va tenuto in seria considerazione nel caso in cui si abbiano pochi giorni di ferie a propria disposizione, con il rischio di perdere diverse ore nell’attesa della ricarica del proprio mezzo elettrico.

Cosa si può fare per scongiurare qualsiasi rischio

Non mancano le alternative da tenere in seria considerazione per non restare in panne da un momento all’altro. Il pieno in autostrada può essere un’ottima idea prima di intraprendere qualsiasi viaggio, dato che sono più di 500 i punti adibiti nel giro del nostro Paese, specialmente con la ricarica ultra-veloce. Chi non si sente al sicuro con l’elettrico può ancora affidarsi ai cari e vecchi sistemi di carburazione, ma coloro che prediligono i sistemi a chilometri zero non devono perdersi d’animo.

Infatti, è possibile affidarsi a una cosiddetta sosta alla spina. Tutte e 14 le città metropolitane italiane garantiscono questa interessante opportunità ai propri abitanti e turisti. Come si può vagamente intuire, una grande città come Roma è leader in merito alla quantità di punti di ricarica in senso assoluto. Venezia primeggia per la quantità di colonnine rapportate alla popolazione generazione e Milano per quanto riguarda l’ampiezza.

Una situazione che può essere ulteriormente migliorata

In una società nella quale l’elettrico ha preso sempre più piede, bisogna attuare il sistema giusto per fare in modo che la diffusione delle colonnine sia maggiormente omogenea. È essenziale fare in modo che le aree meno coperte possano essere dotate di una modalità così importante. In questo modo, coloro che si rivolgono verso le vetture elettriche possono agire all’insegna della massima tranquillità.

Un discorso analogo potrebbe rivelarsi importante anche per chi proviene dai Paesi esteri, che avrebbero l’opportunità di conoscere le bellezze nascoste di un Paese meraviglioso come l’Italia. La tendenza sembra destinata a migliorare nel corso dei prossimi anni e la ricerca della piena sostenibilità ambientale aiuta in questo verso. Bisogna solo attendere.

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