La Hyundai Sonata ha avuto una svolta non indifferente. È così sorprendente, vista l’incredibile svolta progettuale che il costruttore coreano ha compiuto nell’arco di una generazione di veicoli? Non proprio: basta dare un’occhiata alla gamma attuale e non c’è modello che non si distingua nella sua categoria per l’originalità stilistica o l’eleganza della linea, e questo senza copiare e incollare le stesse caratteristiche da uno all’altro come molti costruttori sono ormai abituati a fare.
Ma seriamente, la Sonata è desiderabile? Il nome che per tanti anni ha incarnato l’insipidezza su quattro ruote, la noia motorizzata, la tiepidezza in una confezione a tre volumi? Ebbene, sì, da qualsiasi angolazione, la nuova arrivata è un completo successo per gli occhi.
Hyundai Sonata ibrida: caratteristiche, design, dimensioni, motore
Nel frontale, il cofano sprofondato termina con il caratteristico rivestimento luminoso a tutta larghezza del marchio, sormontato da un mix drammatico e destrutturato di fari nascosti, griglia e prese d’aria spalancate. I muscoli sporgenti corrono lungo le fiancate e sfociano nella barra luminosa posteriore a forma di H, sormontata da uno spoiler e sottolineata da un paraurti traforato.
L’insieme è elegante senza essere appariscente, originale senza diventare una caricatura. E, come bonus aggiuntivo, non c’è il minimo artificio che possa ricordare lontanamente un SUV.
Gli interni non sono da meno, con due schermi da 12,3 pollici in tandem curvo che fungono da strumentazione e sistema multimediale, una disposizione che siamo già abituati a vedere in Mercedes e BMW in particolare. Per il resto, la plancia adotta un design semplice e orizzontale, con un aspetto fluttuante che completa l’impressione di leggerezza e quello che sembra essere l’equilibrio ideale tra comandi fisici e tattili.
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