Mercato auto europeo: previsioni pessimistiche per il 2022

È possibile che nel 2022 si vendano ancora meno auto rispetto al 2021, aumentando il divario con i dati pre-Covid.

Le previsioni sul mercato auto europeo sono piuttosto pessimistiche. Si pensava che il 2022 sarebbe stato l’anno in cui il mondo si sarebbe finalmente ripreso completamente dal Covid, con un ritorno a livelli economici incoraggianti. Ovviamente, questo senza l’invasione russa dell’Ucraina a febbraio. Dopo una grave crisi dei semiconduttori, le forniture hanno cominciato a stabilizzarsi, ma la guerra ha fatto da guastafeste.

Di conseguenza, le previsioni dell’Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA) sono state riviste al ribasso. Invece di un leggero miglioramento rispetto all’anno scorso, il mercato potrebbe calare di un ulteriore 1% nel 2022 fino a 9.600.000 auto, allontanandosi ulteriormente dall’anno base del 2019 e dai suoi oltre 13 milioni di veicoli venduti in Europa.

La paura di una recessione e l’inflazione molto alta degli ultimi mesi sono tutti freni agli acquisti. Questo sia perché le famiglie sono caute nel vincolare i soldi in una nuova auto, sia perché semplicemente non possono più permettersi di farlo. L’aumento dei prezzi è particolarmente evidente: molti produttori si concentrano sui modelli più costosi per guadagnare di più e continuare così a realizzare profitti (a volte mostruosi, nel caso di Stellantis) nonostante il calo generale delle vendite.

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Mercato auto europeo: previsioni pessimistiche per il 2022

Il presidente dell’ACEA e CEO di BMW, Oliver Zipse, lancia l’allarme sulla necessità di un nuovo quadro europeo. Tra le esigenze europee, cita “garantire meglio lo sviluppo delle catene di approvvigionamento. Importante anche la creazione di una legge sulle materie prime che garantisca l’accesso ai materiali necessari per l’elettrificazione”.

Sigrid de Vries, Direttore Generale dell’ACEA, sottolinea che “una trasformazione così vasta come la transizione energetica può essere realizzata solo se le industrie interessate rimangono competitive anche in futuro. E questo dipende in larga misura da un quadro politico adeguato”, spiega. Incertezza e cautela restano quindi all’ordine del giorno per il futuro dell’industria automobilistica europea.

Altri continenti, che non sono così avanzati come l’Europa in termini di elettrificazione, hanno già una preoccupazione in meno.

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Scritto da Sabrina Rossi
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