Aston Martin: la storia e i modelli più famosi

Da oltre 100 anni la casa automobilistica britannica Aston Martin produce con successo vetture sportive di prestigio realizzate con cura artigianale. Nel corso della sua lunga storia, la società non ha mai smesso di rivolgersi a una clientela di élite, interessata alle auto Gran Turismo.

Origine del marchio

Agli inizi, nel 1913, la concessionaria d’auto Bamford & Martin divenne produttrice di automobili. Appena un anno dopo, i due soci realizzarono il primo prototipo da competizione. Con questa vettura, Martin vinse la gara Londra-Aston Clinton. Fu proprio in onore di questa vittoria di cambiare in nome dell’automobile in Aston Martin. Il successo ottenuto diede un impulso alla costruzione di altri automobili destinate alle competizioni. Ma la Grande Guerra sospese ogni sogno. Anche il primo dopoguerra fu difficile, al punto da portare Robert Bamford ad abbandonare la società. Solo l’intervento economico del ricco pilota Luis Vorov Zborowski posticipò l’inevitabile fallimento che arrivò comunque nel ’26. Il marchio finì nelle mani dei soci Bill Renwick e dell’italiano Augusto Bertelli, già progettista e pilota per FIAT. Ora c’erano tutte le premesse per arrivare a cambiare nome a tutta la casa automobilistica. Così, in breve tempo, nacque l’Aston Martin Ltd che poi, dopo la fusione con Lagonda, divenne Aston Martin Lagonda Limited. Oggi la famiglia Bonomi è il socio di riferimento.

Dall’era Brown ad oggi

Il secondo dopoguerra è segnato dall’acquisto dell’azienda da parte dell’imprenditore David Brown. Gli anni Cinquanta coincidono con il successo a livello mondiale dei modelli che hanno fatto la storia del marchio. Le famosissime DB devono il nome alle iniziali del nuovo proprietario. Non a caso le insuperabili DB4 e DB5 diedero lustro alla casa automobilistica che in quegli stessi anni veniva immortalata persino nei film di 007. Solo dal ’72 in poi la sigla iniziale DB lasciò il posto alla serie Vantage. Dopo alterne vicende, la proprietà passò di mano in mano fino ad approdare nel 1986 al Gruppo Ford. Aston Martin non ha mai raggiunto grandi numeri di produzione. Solo venti anni fa si riuscì ad arrivare a 2.000 pezzi, giungendo la quota record di 7.000 auto vendute nel 2006. Ma una forte ripresa sei volumi era ripartita due anni prima, con la presentazione prima della Vanquish e sopratutto con il DB9.

Competizioni sportive

Il successo sui circuiti di gara non fu immediato per le Aston Martin. A livello internazionale, infatti, i primi arrivano grazie al modello DBR1. Nel ’59 trionfa sia nelle 24 Ore di Le Mans sia nel Campionato mondiale sportprototipi. In quest’ultima categoria continua a competere fino al ’63. Ci vorranno quarant’anni prima che, nel 2004, la casa torni in pista. In seguito a un accordo con la Prodrive, viene realizzata la DBR9, la versione da corsa della DB9. Risultati sportivi non tardano ad arrivare: la 12 Ore di Sebring e la 24 Ore di Le Mans. Nel 2009, in occasione del Cinquantesimo anniversario della vittoria nella 24 Ore di Le Mans, l’Aston Martin continua la collaborazione con la Lola, unendo un telaio B09/60 e un motore V12 da competizione. Grazie a questa Lola-Aston Martin B09/60, la casa automobilistica britannica si aggiudica il titolo costruttori e piloti nel Campionato Le Mans Series 2009. Per quanto la sua presenza in Formula 1, l’Aston Martin partecipò alle stagioni ’59 e ’60 con i piloti Carroll Shelby, Roy Salvadori, Shelby con Maurice Trintignant senza però riportare vittorie.

Modelli storici

Le automobili DB4 e DB5 hanno fatto la storia del marchio. La prima è una coupé prodotta 1958 al 1963. Realizzata grazie a un’innovativa carrozzeria superleggera della carrozzeria italiana Touring che le conferì uno stile accattivante. Il motore da 3670 cm³ eroga 240 cv a 5500 giri/min. Per la prima nella volta nella storia una vettura di serie rimase al di sotto dei trenta secondi nella prova di accelerazione fino a 100 miglia orarie. Cinque le serie della DB4, tra cui l’Aston Martin DB4 GT Bertone Jet, la Vantage, la Cabriolet, la DB4 GT Zagato. La Aston Martin DB 5 nacque come un affinamento delle ultime versioni della DB4. Deve la sua fama internazionale ai vari film della saga di James Bond, specialmente a “Goldfinger” uscito nel 1964. La stessa auto venne utilizzata anche nel successivo film impersonato sempre da Sean Connery, “Operazione tuono”.

Aston Martin DB9 e DB10

Il modello DB9 è una coupé due porte con abitacolo comodo con due comodi posti posteriori. Una variante cabriolet è dotata di tetto in tela ripiegabile. Una carrozzeria in alluminio si caratterizza per il tipico cofano lungo e una coda. La prima impressione è quello di eleganza e velocità. Un motore che eroga una potenza di 455 CV a 6000 giri al minuto e una coppia motrice massima di 570 Nm a 5000 giri/min. La DB9 è la prima Aston Martin dotata di ESP; raggiunge i 300 km/h di velocità massima e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,9 secondi. Si tratta di un’automobile da Gran Turismo, ideale per i lunghi viaggi veloci. Ancora una volta, il legame con il mondo del cinema è fondamentale. Non a caso la vettura ha ricevuto una vera consacrazione grazie a Sam Mendes e Barbara Broccoli, rispettivamente regista e produttore del film Spectre. Fu lo stesso Mendes a presentare l’auto come uno dei principali attori del film, nel solco della migliore tradizione britannica di 007. La linea della DB10 è sintesi del lavoro dei designer della Aston Martin insieme con il regista del film. Non a caso la vettura venne prodotta essenzialmente per le riprese del film. Solo due vetture furono costruite per scopi promozionali, mentre le altre otto servirono a girare la pellicola. Ecco spiegato il successo dell’Aston Martin DB10, poi aggiudicata all’asta alla cifra record di 3,3 milioni di euro. L’ignoto acquirente si è così a portato a casa un’auto “simbolo” che come tale non può essere guidata su strada perché non omologata.Quest’ultima era l’unico esemplare destinato ai privati ed è stata battuto all’asta da Christie’s a Londra in occasione di un evento benefico a favore di Medici Senza Frontiere. Tutti i modelli sono stati costruiti a mano dai designer e dagli artigiani Aston Martin a Gaydon, in Gran Bretagna, sulla stessa piattaforma usata in passato per la V8 Vantage. Una carrozzeria di fibra di carbonio ultra leggera nasconde un motore 4.7 V8 a cambio manuale a sei marce.

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