Audi R8 GT RWD: caratteristiche, design, motori, prestazioni

Dopo 18 anni e due generazioni, la R8 andrà in pensione nel 2024. Come addio, Audi offre un'ultima evoluzione della GT.

Con il V10 al massimo (620 CV), questa Audi R8 GT RWD molto speciale è l’auto a trazione posteriore più potente della storia! Ed era necessario che chiudesse con brio la sua carriera, essendo la sua produzione prevista per il 2024. Dall’esterno, la GT si riconosce per il logo, i cerchi forgiati specifici da 20 pollici e il pacchetto aerodinamico in carbonio con, in evidenza, un copioso spoiler.

A bordo, questa serie limitata è caratterizzata da un’atmosfera rossa – sulle cinture e sull’indicatore sul volante posto a ore 12 – e nera. Si distingue per i sedili specifici e per una piccola targa che indica il suo numero tra i 333 prodotti.

Audi R8 GT RWD: caratteristiche, design, motori, prestazioni

Ottimizzata per la pista

Sotto il suo spettacolare aspetto esteriore, la R8 beneficia di evoluzioni tecniche che faranno sognare gli appassionati di track day. Perché anche se si chiama G(rand)T(ourisme), la tedesca è più simile a un’auto da pista. Il suo cambio a doppia frizione DSG7 beneficia di rapporti accorciati per affinare l’accelerazione, mentre è possibile optare per le sospensioni regolabili (7.800 euro, installazione esclusa) e i pneumatici semi-slick Michelin Pilot Sport Cup 2 (990 euro).

Come bonus, e questa volta è incluso nel prezzo, ha l’esclusiva della modalità “Torque Rear”, che offre, tramite una manopola montata sul volante, sette livelli di controllo della trazione, dal più castrante (impostazione 1), al più permissivo. È abbastanza per lanciarsi in una gara di drifting su richiesta.

Audi R8 GT RWD design

Ma attenzione, il sistema non è molto sofisticato – il differenziale rimane meccanico senza gestione elettronica – e non impedisce all’auto di andare in testacoda. Perché padroneggiare la scivolata con un’auto a motore centrale richiede i riflessi di uno sportivo di alto livello!

Un V10 da far venire la pelle d’oca

Come ogni motore ad aspirazione naturale – senza turbo – il V10 non impressiona con i suoi bassi regimi. Al contrario, ama girare sempre più velocemente, fino a entrare in trance quando si avvicina agli 8.500 giri al minuto consentiti. Il suono, che diventa sempre più forte e ossessionante, fa venire la pelle d’oca e aumenta l’atmosfera.

Ma non c’è tempo per addormentarsi, perché le curve saltano all’occhio su questo tracciato tortuoso, mentre la R8 non mostra una stabilità impeccabile.

Mantenendo il prezzo sul freno dell’Audi fino alla linea di curva, il retrotreno si inclina quel tanto che basta per poter accelerare in anticipo… Beh, quando il controllo di trazione non è attivo al 100%, nel qual caso è fin troppo castrante – sul bagnato potrebbe essere una storia diversa. È meglio passare alla modalità Performance o scollegare il cavalletto elettronico.

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Scritto da Sabrina Rossi
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