Bollo auto 2019: Cosa cambia

Oltre alla proposta sull'ecotassa in discussione anche un cambio sul bollo auto: ecco quanto emerso (Foto presa da Jaguar)

Oltre alla già vituperata ecotassa ecco in arrivo un’altra proposta targata Movimento Cinque Stelle pronta a far discutere. Si tratta della riforma del bollo auto per il 2019, proposta che è ancora in fase di definizione che promette (sulla carta) di rendere più equa la tassa. Da ricordare che quella del ministro Costa è ancora solo una proposta e non un disegno di legge.

Come funziona il bollo auto

Il bollo auto è una tassa indiretta che colpisce tutti i veicoli iscritti al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) e si calcola in base ai kW del mezzo e alla classe ambientale. Maggiore è la classe ambientale, minore saranno gli euro per kW. Ad esempio per le classi euro 4, 5 e 6 la cifra da pagare è di 2,87 euro per ogni kW fino a 100 kW. Per potenze superiori si pagherà 3,87 euro per ogni kW eccedente la soglia. Questo è un sistema adottato fino ad ora, anche se da Regione a Regione qualche cifra può cambiare, soprattutto ci sono spesso delle esenzioni o delle agevolazioni per le auto GPL, a metano, ibride o full electric.

Cambio di prospettiva

Se i rumors fossero corretti allora assisteremmo ad un vero cambio di paradigma nel calcolo dell’importo da pagare. Non si tratterebbe più di un rapporto tra kW e inquinamento ma si aprirebbero nuovi scenari inediti.

Prima possibilità

La prima proposta riguarda il calcolo della tassa in base alle emissioni di anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera. Non si guarderebbero più gli scaglioni o classi di inquinamento (Euro 1, 2 ,3 4, 5 e) ma si calcolerebbe l’importo in maniera proporzionale alle emissioni (per esempio 2 euro ogni grammo di anidride carbonica rilasciata nell’ambiente ogni chilometro). Questo sistema premierebbe le auto nuove e più pulite e svantaggerebbe pesantemente le auto più antiquate.

Seconda possibilità

La seconda via riguarda invece l’abolizione della tassa e l’aumento delle accise sul carburante. Questa via renderebbe molto più oneroso il possesso e l’utilizzo di un veicolo per coloro che la macchina (o la moto) la usano spesso e girano molto. Da un lato garantirebbe alle Regioni un flusso costante di denaro, dall’altro penalizzerebbe molto i cittadini che vanno al lavoro in auto o che abitano nelle campagne.

Conclusione

Queste due idee francamente non ci colpiscono particolarmente. Immaginiamo che utilizzando uno qualsiasi dei due sistemi comunque si andrebbe a penalizzare maggiormente le persone che meno hanno disponibilità economica. Risulta difficile credere che chi ha un veicolo molto inquinante lo abbia per il gusto di averlo. Invece è più logico pensare che le sue disponibilità economiche non gli consentano di averne uno più recente. Nel secondo caso inoltre dobbiamo ricordarci che usciti dalle città i mezzi pubblici non sono sempre disponibili. Pertanto anche aumentare le accise sulla benzina o sul gasolio finirebbero per svantaggiare tutta la popolazione rurale che, dati alla mano, mediamente ha una disponibilità economica minore degli abitanti delle città. Ancora queste sono proposte in via di sviluppo e speriamo possano essere migliorate. E voi, dell’ecotassa e del nuovo bollo auto che ne pensate?

(Foto presa da Jaguar)

Scritto da Paolo Serravalle
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